La Procura di Bologna ha aperto un fascicolo per i reati di truffa aggravata e falso in scrittura privata nei confronti di un broker – un uomo di 46 anni – al quale il presidente del Bologna Calcio, Sergio Porcedda, si era rivolto per ottenere una fideiussione di oltre 10 milioni di euro.

Secondo l’ipotesi di accusa, il broker indagato avrebbe falsificato gli atti della fideiussione necessaria per sbloccare i diritti televisivi del Bologna calcio. Una bozza di tale fideiussione – ritenuta appunto un falso dagli inquirenti – è stata presentata alla Lega Calcio a Milano ma è stata respinta. Da qui la denuncia di Sergio Porcedda all’autorità giudiziaria.

A carico del broker, in passato dichiarato fallito, figurano precedenti per truffa, falso in scrittura privata e ricettazione. La Procura ha anche disposto il sequestro di alcuni assegni ricevuti in acconto dall’indagato che, all’esito positivo della vicenda, avrebbe incassato una percentuale del 3% sull’intera operazione. Nessun istituto di credito è coinvolto nell’indagine.

Nell’indagine, coordinata dal procuratore aggiunto Valter Giovannini, il Bologna Calcio e il suo presidente Sergio Porcedda figurano come parti offese. Il fascicolo è stato aperto a seguito delle dichiarazioni e della documentazione presentata dall’imprenditore sardo ai magistrati. Porcedda, dopo la denuncia di ieri ai Carabinieri, è stato convocato oggi in procura, come parte offesa, dove si è trattenuto per circa due ore. Presenti all’audizione anche i carabinieri di Bologna centro e del nucleo investigativo del reparto operativo. Nei prossimi giorni verrà sentito anche il broker.