Cominceranno mercoledì 24 novembre gli incontri del laboratorio di scrittura creativa dal titolo “Bagnolo sottovuoto” organizzati all’interno del Progetto ON (progetto triennale della Provincia di Reggio Emilia in collaborazione, tra gli altri, con l’Amministrazione di Bagnolo).
Il laboratorio è rivolto ai ragazzi tra i 13 e i 29 anni. Gli incontri saranno 8, della durata di due ore l’uno, tutti i mercoledì alle ore 18.00, presso il Centro Giovani di Bagnolo in Piano. La partecipazione è gratuita.
La scrittura è uno strumento potentissimo per interpretare il mondo e lasciare la propria impronta. Per stimolare questo strumento di creatività e libertà è stato coinvolto Paolo Colagrande, scrittore di professione, la cui esperienza saprà guidare i giovani iscritti al corso alla scoperta di un nuovo punto di vista.
Per info e iscrizioni: 0522.952269, pezzi.fabio@comune.bagnolo.re.it. Per il progetto: www.onlab.re.it
Paolo Colagrande. Abita a Piacenza. Ha pubblicato i romanzi Fideg (Alet), Premio Campiello opera prima 2007, finalista e menzione speciale al Premio Viareggio 2007, Kammerspiel (Alet), Dioblù (Rizzoli). Ha pubblicato racconti su antologie fra cui Storie scellerate, Cabila ed. 2008, La rivoluzione è una Suora che si spoglia Ed. BFS 2009, La mia prima bicicletta Ediciclo 2010 e sulle riviste Panta (Bompiani) e Linus. Collabora con Ttl inserto del La Stampa ed è tra i fondatori de L’accalappiacani settimanale di letteratura comparata al nulla (Deriveapprodi).
“Bagnolo sottovuoto”: il laboratorio di scrittura creativa
“Il titolo che sembra più adatto è “Bagnolo sottovuoto”.
La tecnica del sottovuoto consiste nell’eliminare l’aria da un contenitore il modo che il contenuto sia immune da alterazioni chimiche (ossidazione, sviluppo di batteri aerobici, eccetera). Le alterazioni da evitare in “Bagnolo sottovuoto” sono tutti i derivati dello sguardo assuefatto: il già visto, il comune modo di vedere e anche il cosiddetto buon senso, l’uso di semilavorati del linguaggio e del pensiero, il riutilizzo delle idee o il ricorso all’esperienza della memoria, l’affidarsi a idee o pensieri diversi dai propri.
Il vuoto, appunto, con Bagnolo in mezzo. Naturalmente, una volta depurato dai batteri, il vuoto può essere pienissimo: di gente normale ma che, grazie al sottovuoto, diventa strana e incomprensibile, di oggetti utili che, grazie al sottovuoto, diventano utili, di macchine…”