La nostra idea sul tracciato e sull’importanza dell’opera non è cambiata a seguito della fumata bianca, arrivata con svariati mesi di ritardo, dall’assessore Peri. Se da un lato continueremo la battaglia per avere una Cispadana veramente al servizio delle imprese e della comunità, che ‘divori’ una fetta di territorio meno vicina ai centri abitati, dall’altro sfideremo le sinistre a spiegare quali sarebbero i reali vantaggi di un progetto vecchio di mezzo secolo, superato e sul quale stanno loro stessi litigando. In un apposito documento, che chiederemo di votare in tutti i consigli comunali, illustreremo la lunga lista di tutte le opere complementari e di miticizzazione richieste dai vari sindaci della bassa, tutti targati PD. Istanze condivisibili come la nuova viabilità di San Possidonio, le tangenziali di Mirandola, Camposanto e San Felice, gli snodi di Finale Emilia, … in quanto senza queste opere, le tortuose quattro corsie dell’autostrada non saranno raccordate con il territorio e quindi sarà una chimera per i camionisti accedervi senza intasare la già soffocata rete stradale. La gente deve sapere e non valutare con superati pregiudizi. Il nocciolo del documento è semplice: se la Regione non concede ai sindaci quanto promesso, si oppongano e non firmino nell’interesse delle loro comunità. Ieri i primi cittadini di San Possidonio e Finale erano pronti a dare battaglia; ma oggi ci domandiamo” – hanno concluso Aimi e Platis – “quanti avranno davvero il coraggio di mettere nero su bianco, in un ordine del giorno comune e condiviso, gli interessi della propria comunità davanti a quelli del PD Emiliano-Romagnolo?
Enrico Aimi – Consigliere Regionale PDL
Antonio Platis – Capogruppo PDL Mirandola