L’on. Manuela Ghizzoni replica agli esponenti del centrodestra che paragonano il disastro di Pompei ai crolli al Castello di Sestola (già riparati). Ecco la sua dichiarazione
«Ci sono volute più di due settimane al Giornale di proprietà della famiglia Berlusconi per rimettere in moto la macchina del fango e colpire chi ha “osato” promuovere la mozione di sfiducia del ministro Bondi. Insomma, ancora una volta, in piccolo, l’adozione del metodo Boffo. Ma le bugie hanno le gambe corte e così si scopre che al castello di Sestola i lavori di ristrutturazione si stanno concludendo e le foto pubblicate dai quotidiani risalgono a un anno fa.
Una bufala bella e buona, dunque. Come quella del Premier che grida al complotto internazionale pur di distogliere l’attenzione del “popolo” dai problemi reali del Paese e dall’inadeguatezza del Governo e del Ministro Bondi. Il quale, in due anni, non è riuscito a opporsi alla costante sottrazione di risorse al bilancio del “suo” dicastero e ha importato al Ministero dei beni culturali il metodo “Protezione civile”, cioè la gestione commissariale di situazioni assolutamente ordinarie (come lo sono la gestione dei siti archeologici).
L’esito di deroghe e la sottrazione ai controlli è sotto gli occhi di tutti, a cominciare da Pompei. Che non è certamente raffrontabile, per importanza storica e qualità dei manufatti, al Castello di Sestola (che infatti, non compare nell’elenco Unesco dei beni patrimonio dell’umanità, sebbene rappresenti certo per il nostro territorio una testimonianza importante del suo passato). Che dire? In condizioni normali sarebbe doveroso chiedere e ricevere pubbliche scuse. Ma arrivati a questo punto serve solo che questo governo faccia le valigie e si tolga di mezzo per evitare disastri ben peggiori di Pompei».