Giardini, orti, palazzi e territorio incontaminato, ma anche strade sporche e fangose, opifici maleodoranti, case fatiscenti. La città di Modena si presentava così agli occhi dei viaggiatori e dei cittadini, alla fine dell’Ottocento. Ai cambiamenti avvenuti nel tessuto urbano e nelle architetture nel secolo successivo, sono dedicati il convegno e il forum in programma giovedì 2 dicembre dalle 9.30 alle 18.30 al Teatro della Fondazione Collegio San Carlo in via San Carlo 5 a Modena.

A Modena non esiste una storia completa dell’architettura del Novecento, ma gli edifici e le pietre raccontano questa città, le sue trasformazioni, i mutamenti, il maturare lento delle vicende storiche e il traumatico succedersi degli eventi. Dietro un edificio, un muro, una strada esistono storie complesse, di classi sociali diverse, di capacità progettuali, di flussi migratori, di politiche pubbliche, di volontà di costruire diritti di cittadinanza. Con le sue contraddizioni e la sua qualità, dal traffico alle aree dismesse in via di riqualificazione, alle aree verdi, alla “casa sociale”, la città contemporanea si presenta certo molto più confortevole e accogliente di quella del passato. La città del Novecento, dove abitano 9 modenesi su 10, la cui estensione è cresciuta di cinque volte in mezzo secolo, non ha tuttavia ancora una identità collettiva riconosciuta.

Il progetto di ricerca storica urbana, avviato la scorsa primavera con un ciclo di lezioni di esperti internazionali, prevede la realizzazione di un volume con un Atlante dell’architettura e degli spazi urbani di Modena, di itinerari urbani pilota, di lezioni rivolte ai cittadini e di un audiovisivo curato dall’Ordine degli Architetti.

Il progetto, ideato e promosso dall’ufficio Ricerche e documentazione sulla storia urbana del Comune di Modena, vede la collaborazione della Fondazione Cassa di Risparmio di Modena e l’impegno diretto nella ricerca e nel percorso degli assessorati alla Cultura, alla Programmazione e gestione del territorio e ai Lavori pubblici. Collaborano attivamente l’Ordine degli architetti della Provincia di Modena, e imprese e associazioni come Gruppo Hera, CME, Abitcoop, Acer, Ance. Fra i collaboratori del comitato scientifico c’è il Servizio Beni architettonici e ambientali della Regione Emilia-Romagna.

Nel convegno, che è stato inserito nel percorso degli stati generali “Effetto Modena” e ha il patrocinio della Regione Emilia-Romagna, saranno affrontati i punti chiave della ricerca e del percorso, dalle politiche riformiste della città dei diritti all’architettura, agli attori sociali del processo costruttivo; il mercato e l’impresa edile, la committenza e la struttura della domanda. Si alterneranno interventi e riflessioni sull’ambito locale a contributi storici di metodo e racconti della storia dell’architettura europea, in un dialogo fra discipline e attori diversi.

Il convegno, dopo i saluti del sindaco Giorgio Pighi, del presidente della Fondazione Cassa di Risparmio di Modena Andrea Landi e dell’assessore alla Cultura della Regione Emilia-Romagna Massimo Mezzetti, sarà aperto dalla relazione di Catia Mazzeri dell’Ufficio Ricerche e documentazione sulla storia urbana del Comune di Modena, che presenterà il progetto.

Nella prima sessione, coordinata dall’assessore alla Programmazione e gestione del territorio Daniele Sitta, interverrà Federico Oliva, urbanista di fama europea, presidente dell’Istituto nazionale di urbanistica. Vanni Bulgarelli, coordinatore del progetto “Le città sostenibili”, interverrà su “Città, cittadini, politiche riformiste: lo spazio urbano a Modena”. Seguiranno le relazioni di Giovanni Leoni, docente di Storia dell’architettura all’Università di Bologna e di Anna Taddei, Vicepresidente dell’Ordine degli architetti della Provincia di Modena.

La seconda sessione del convegno, con inizio alle 11.30, coordinata dall’assessore ai Lavori pubblici Antonino Marino, vede la presenza di Fulvio Irace, già direttore della Triennale di Milano, collaboratore del “Sole 24 ore”, storico dell’architettura contemporanea all’Università di Milano, e Andrea Giuntini, professore di Storia economica alla facoltà di Economia “M. Biagi”, assieme a Grazia Nicolosi di Acer Modena e al dirigente del Comune di Modena Giovanni Villanti.

Alle 17 i lavori riprenderanno con il Forum “Conoscere, informare, governare”, coordinato dall’assessore alla Cultura Roberto Alperoli, con il doppio obiettivo di promuovere il confronto e una proposta per un’azione più strutturata nel campo dell’informazione ai cittadini sui temi della città. Il Forum sarà aperto e condotto da uno dei più importanti storici della città e dell’architettura italiani, Carlo Olmo, direttore dell’Urban Center di Torino e del “Giornale dell’Architettura”. Parteciperanno l’assessore Daniele Sitta assieme al dirigente Marco Stancari, il presidente dell’Ordine degli architetti Claudio Gibertoni, il responsabile del servizio Beni architettonici e ambientali dell’Istituto beni culturali della Regione Emilia-Romagna Piero Orlandi, il responsabile del Servizio Riqualificazione Urbana della Regione Emilia-Romagna Michele Zanelli, il presidente di Ance Confindustria Modena Stefano Betti, il presidente di Abitcoop Lauro Lugli e l’amministratore delegato della Cme Mauro Galavotti. Le conclusioni saranno affidate all’assessore regionale all’urbanistica Alfredo Peri.

La partecipazione è libera e si rilasciano attestati di partecipazione a richiesta. Sarà distribuito un fascicolo di 40 pagine con le sintesi delle comunicazioni e degli interventi. Per maggiori informazioni sul convegno ci si può rivolgere all’ufficio Ricerche e documentazione sulla storia urbana (059 2033876, www.cittasostenibile.it).