La litania è sempre la stessa: i tagli del Governo. Questa volta si usa per giustificare un rincaro che non ha precedenti: biglietti urbani che passeranno da 1,05 a 1,20 non sono un aumento, ma un salasso.Se ATCM fosse un’azienda sana, se non avesse fatto entrare da poco un azionista privatoper migliorare la gestione, forse potrei credere alla scusa, ma temo che invece dietro al paravento della polemica politica fra amministrazioni di sinistra e governo di centrodestra, si celi l’inefficienza di un’azienda che quando si è trattato di riorganizzare, ha prodotto disservizi, che non ha saputo adeguarsi ai cambi di orari scolastici, e che oggi tenta di ripianare i bilanci salassando i cittadini. Del resto gli enti locali, a partire dalla Provincia, azionisti di ATCM possono difendere i diritti dei cittadini ad un trasporto adeguato, e ad un prezzo giusto? Un bel conflitto…

In tutto questo poi si staglia la figura di AMO, consueto carrozzone per produrre poltrone, che si prende il compito di annunciare gli aumenti, e che magari se mettesse in dismissione se stessa darebbe già il suo piccolo contributo a migliorare i bilanci del trasporto pubblico modenese: mentre infuocava la polemica fra comitati degli utenti, azienda e enti locali, AMO, agenzia ad hoc, taceva, o al massimo sanciva il fallimento del nuovo pianodi trasporti, invisa ai comitati, impotente nelle decisioni interne di un’azienda come atcm ormai a capitale solo parzialmente pubblico.

In questo quadro disastroso arriva l’aumento dei biglietti per il 2011, tanto è colpa del governo Berlusconi. E tutti gli aumenti di questi anni? E i buchi di bilancio? E i disservizi? E i mezzi vecchi? Tutti questi problemiche arrivano da decenni di mala gestione sono colpa di chi? Vuoi vedere che lo zampino di 65 anni di governo locale di sinistra lo troviamo anche qui?

(Avv. Luca Ghelfi, Consigliere Provinciale – PDL)