Con una decisione che sconcerta è stato convocato il consiglio comunale di Finale Emilia in seduta straordinaria e urgente per martedì 28 dicembre per discutere un solo punto all’ordine del giorno: la privatizzazione dell’acqua.
Quando un Comune vende un bene di proprietà pubblica, o anche solo una parte di esso ai privati, ci troviamo di fronte ad una privatizzazione. La conseguenza di questa scelta è che la gestione di quel bene avviene non più in base all’interesse pubblico ma in base all’interesse del privato che ha acquistato quel bene, e quindi vuole ricavarne profitto.
Questo è quello che succederà a Finale Emilia con la cessione al privato del 40% di SorgeAcqua. Operazione che segue alla privatizzazione di Geovest e del servizio rifiuti avvenuta pochi giorni fa.
Una scelta che sconcerta perché tradisce, ancora una volta, il mandato elettorale della giunta Soragni (che su questo tema diceva l’esatto contrario) e perché dimostra la più totale mancanza di rispetto per i circa 600 finalesi che hanno firmato il referendum contro la privatizzazione dell’acqua.
Una scelta che sconcerta perché assunta da una giunta che non ha più alcuna legittimazione e che impegna irresponsabilmente anche la prossima amministrazione.
Mentre in Regione e nel Consiglio comunale di Modena e di tanti altri comuni modenesi si chiede la moratoria delle privatizzazioni in attesa che si svolga il referendum contro la privatizzazione dell’acqua, il Pd finalese privatizza!
La giunta e la maggioranza che la sostiene non hanno scuse: il decreto del governo Berlusconi che obbliga alla privatizzazione entra in vigore il 31 dicembre 2011. Se il Comune di Finale Emilia privatizza l’acqua lo fa solo per scelta politica!
(Federazione della Sinistra di Finale Emilia)