Negli anni gli enti locali sono diventati campioni nella collezione di partecipazioni a società di varia natura, con ruoli diversi, e anche con esiti economici fra loro molto diversi. Oggi, nell’ottica di una ristrutturazione globale della spesa, in ottica di risparmio e di crisi ancora lontana dalla conclusione, forse una revisione del coinvolgimento del Comune in tante società, agenzie etc. andava fatta in maniera seria, conti alla mano, e valutando i risultati raggiunti dalle diverse società.

Invece una completa riconferma di tutte le partecipazioni è stata approvata alla chetichella durante le feste, senza un confronto con l’opposizione serio, e approfondito. Certamente controllare in parte certe società consente al Comune di avere accesso a poltrone, consigli d’amministrazione, e di allargare la propria influenza politica oltre le mura del Comune. Ma ad esempio, in molti casi, questo comporta evidenti conflitti d’interesse: se una società che fornisce servizi, alza le tariffe, il Comune userà la sua influenza per proteggere i cittadini dall’aumento, o guarderà al conto economico, puntando al dividendo di fine anno?

In altri casi ci sono partecipazioni come in CambiaMO, o in MOdenamoremio, che hanno sortito risultati di modesto impatto sulla città. Anche queste società sono da riconfermare in toto? O da rivedere?

Tutti questi dubbi, lungi dall’essere risolti, non sono stati nemmeno discussi, semplicemente è stato riconfermato lo status quo.

(Avv. Luca Ghelfi, Consigliere Provinciale – PDL)