Un altro docente dell’Università degli studi di Modena e Reggio Emilia si è guadagnato il titolo di “Professore Emerito”, un riconoscimento che viene attribuito su proposta degli Atenei dal Ministero dell’Università e della Ricerca in base a ben definiti criteri di merito a quanti si sono distinti per il loro impegno accademico.
L’ufficializzazione della nomina che premia la costante e qualificata opera prestata dal docente nell’ambito della ricerca clinica psichiatrica, svolta durante una carriera di oltre cinquanta anni di lavoro presso la facoltà di Medicina e Chirurgia dell’Ateneo emiliano avverrà nel corso della cerimonia di inaugurazione dell’anno accademico e sarà lo stesso Rettore prof. Aldo Tomasi a consegnagli il decreto di conferimento ministeriale.
“La peculiarità della Psichiatria – commenta il prof. Gian Paolo Guaraldi dell’Università degli studi di Modena e Reggio Emilia – è la necessità di contaminarsi con <culture> non strettamente mediche come la sociologia e la psicologia. Per questa ragione la pratica della Psichiatria è più legata al contesto della Società nella quale viene esercitata. Nella mia attività scientifica e di assistenza ho, consapevolmente, mirato a mantenere queste due dimensioni: quella <scientifica> e quella <laica>, disposta al confronto con altre dimensioni culturali. E’ovvio che l’attenersi alla prima dimensione produce una qualità diversa dei curricula – a prescindere dalle preoccupazioni per le ricadute sociali – , è altrettanto ovvio che la seconda dimensione produce una psichiatria più attiva nella società, ma meno traducibile in codici scientifici internazionali”.
Il prof. Gian Paolo Guaraldi va ad aggiungersi ad una schiera altri nove docenti dell’Università degli studi di Modena e Reggio Emilia, molto noti ed affermati in ambito nazionale ed internazionale, cessati in questi anni dal servizio, che tuttora godono del titolo di “emerito”: il prof. Luigi Francesco Agnati, il prof. Alessandro Alberici Quaranta, il prof. Riccardo Cameroni, il prof. Ennio De Renzi, il prof. Paolo Mirone, il prof. Umberto Muscatello, il prof. Gian Carlo Pellacani, il prof. Ferdinando Taddei, il prof. Mario Vellani.
GIAN PAOLO GUARALDI. Nato nel 1935 a Lugo di Romagna il prof. Gian Paolo Guaraldi è stato per oltre trenta anni professore ordinario presso la facoltà di Medicina e Chirurgia dell’Università degli studi di Modena e Reggio Emilia, dove era giunto negli anni della specializazione, ed ha vissuto in prima persona i profondi cambiamenti quali si sono verificati in questi anni in Italia e nella nostra università in ambito assistenziale, didattico e di ricerca assistendo alla separazione della Clinica delle Malattie Nervose e Menatali nei corsi di Neurologia e Psichiatria, con la legge 238 del 1976, alla trasformazione dell’insegnamento di Psichiatria in Corso integrato di Psichiatria e Psicologia Clinica nel 2002, all’entrata in vigore della legge 180 del 1978, al passaggio dagli Istituti Ospedalieri di Modena all’Azienda Ospedaliero-Universitaria Policlinico di Modena. In un’epoca in cui l’Ateneo modenese-reggiano non possedeva alcuna facoltà umanistica, la Clinica Psichiatrica della facoltà Medicina e Chirurgia ha svolto una significativa funzione di supplenza, in rappresentanza dell’intera Università nei confronti delle Istituzioni Pubbliche. Ha stabilito con gli studenti del corso di Laurea in Medicina e Chirurgia e Tecnica della Riabilitazione Psichiatrica, con gli specializzandi delle Scuole di Specializzazione di Psichiatria e Neuropsichiatria Infantile e con i dottorandi del Corso di Dottorato in Psicopatologia dell’Uomo, un rapporto che è andato oltre quello che normalmente si stabilisce tra docente e discente, il quale è continuato nel tempo, anche quando molti degli allievi hanno raggiunto posizioni accademiche e professionali di prestigio in Italia ed all’estero.
La sua produzione scientifica (555 pubblicazioni a stampa, trattati, libri, prefazioni di libri, capitoli di libri, editoriali, tests psicometrici, guest editor, articoli e abstracts)è stata ininterrotta e strettamente correlata alle attività svolte. Tra le principali tematiche di ricerca affrontate nella sua attività vanno ricordate gli studi studio sull’abuso dei minori, sul continuum psicopatologico dall’infanzia all’età adulta, sulla psichiatria della disabilità intellettiva in tutte le fasce d’età, sulle anomalie nella relazione io/corpo e sull’etica psichiatrica, risultate spesso innovative e anticipatorie rispetto alla cultura psichiatrica che le ha recepite solo successivamente. L’interesse per l’età adolescenziale ed il disagio giovanile in una società ipercomplessa, testimoniato anche attraverso studi sulla bulimia e l’anoressia, è sempre stato al centro delle sue ricerche, effettuate utilizzando anche un taglio sociologico e psicopedagogico ad integrazione delle competenze più specificamente psichiatriche.
Laureatosi in Medicina e Chirurgia a ventitre anni all’Università di Bologna con il prof. Renzo Canestrari con una tesi sperimentale in psicologia, si trasferiva nel gennaio 1960 presso l’allaora Università degli studi di Modena, seguendo il suo maestro prof. Romolo Rossini chiamato a ricoprire la cattedra di clinica delle malattie nervose e mentali. Ha diretto a lungo la Scuola di Specializzazione in Neuropsichiatria infantile e in Psichiatria all’Università degli studi di Modena e Reggio Emilia. Ha istituito il corso di laurea in Tecnica della riabilitazione psichiatrica, ha attivato il corso di dottorato di ricerca in Psicobiologia dell’uomo, è stato delegato di facoltà e membro della commissione di Ateneo per la disabilità. È stato Direttore, prima, dell’Istituto di clinica delle malattie nervose mentali, poi del Dipartimento di Patologia neuropsicosensoriale, quindi del Dipartimento misto di psichiatria e salute mentale.
Ha sviluppato durante i suoi studi e la sua attività clinica un approccio alla “persona” con sofferenza psichica condotta in un’ottica biopsicosociale, privilegiando le “storie di vita” alla anamnesi tradizionale, sulla base di una “cultura” che, senza nulla togliere alle conoscenze scientifiche, tenesse conto anche di un “sapere spienziale” con il quale il “sapere scientifico” può e deve coesistere.
Lunghissimo l’elenco degli incarichi ricoperti in ambito accademico, istituzionale e in società scientifiche (membro del Senato accademico, esperto del Consiglio Superiore di Sanità del Ministero della sanità, Presidente del Collegio dei professori di prima fascia di psichiatria, Presidente della sezione speciale ‘adolescienza’ della SIP).