Partiamo dall’assistenza erogata nel distretto di Mirandola. In cinque settimane, da metà novembre, quando a causa di un guasto il mammografo presente a Finale ha cessato di funzionare, le prestazioni gestite sono state circa 170. In solo 7 casi, per scelta comunque delle pazienti alle quali è stata offerta una soluzione alternativa, l’esame è stato sospeso. A ciò va aggiunto che in nessun caso si tratta di situazioni urgenti, bensì di controlli periodici che sono effettuati a distanza di diciotto mesi. È questa la prima rassicurazione e precisazione che la direzione dell’Usl di Modena desidera fare per evitare letture improprie rispetto a una presunta assenza dell’azienda sanitaria.
Rispetto poi alla somma necessaria per la riparazione, poco meno di 7 mila euro, va aggiunto che il problema deve essere affrontato sul piano dell’opportunità. In altre parole, scegliere, a ragion veduta, di non riparare una macchina ormai obsoleta e il cui valore di mercato oggi è praticamente nullo, quando si può, in una fase di transizione, ugualmente garantire il servizio ed avere poi, entro marzo, a disposizione un’attrezzatura decisamente più moderna, significa evitare di bruciare risorse. A parere dell’Azienda il problema non è la disponibilità della somma, ma è utilizzare quel denaro nel modo più oculato possibile.
È utile infine aggiungere che prima di arrivare a questa conclusione sono stati effettuati tutti gli opportuni approfondimenti. Le procedure adottate dal Servizio di Ingegneria Clinica prevedono di verificare sempre, sentiti gli utilizzatori, l’opportunità della riparazione in relazione alla vetustà dell’apparecchiatura, al grado di utilizzo, alla criticità che il disservizio totale o parziale può comportare per i pazienti. Il mammografo installato presso l’ospedale di Finale ha più di dieci anni di servizio e la sua sostituzione era già stata prevista, con il decisivo contributo della Fondazione Cassa di Risparmio di Mirandola, nell’ambito di una riorganizzazione complessiva dell’attività senologica operata dal Servizio di Radiologia responsabile delle attività radiologiche svolte sia a Mirandola che a Finale.
Le procedure che consentiranno di completare la citata riorganizzazione sono in avanzato stato di realizzazione e consentono di prevedere la conclusione nell’arco di due mesi.