Un dolore forte e dignitoso, con appena un piccolo accenno a quella sentenza che punto’ il dito solo sul macchinista dell’interregionale che non vide i segnali nella nebbia e mori’, il 7 gennaio 2005 con altre 16 persone, quando due treni si scontrarono alla Bolognina di Crevalcore sulla linea per Verona, allora a binario unico.

E’ il dolore che la vedova di Mauro Bussolari di San Giovanni in Persiceto, poco distante da li’, sempre nella Bassa Bolognese, ha espresso alla cerimonia per il sesto anniversario del disastro ferroviario, accanto al cippo dedicato alle vittime (anche decine e decine di feriti) nel parco ‘7 gennaio 2005′, vicino all’ex stazione della Bolognina.

Fino ad oggi aveva parlato sempre e solo il sindaco di Crevalcore in quella seconda parte della cerimonia, che, ormai tradizionalmente, comprende prima una celebrazione in suffragio in chiesa, all’Arcipretale di San Silvestro. Ma oggi la signora Nadia ha letto un proprio testo, scritto accettando l’invito del sindaco Claudio Broglia, anche se non ce l’ha fatta a leggerlo tutto di un fiato. Si e’ interrotta almeno un paio di volte per la commozione, li’, accanto al cippo dedicato alle Vittime, che il Comune di Crevalcore scrive sempre cosi’, con la maiuscola. E ha ricordato quella sentenza, ma senza polemiche, esprimendo solo il proprio dolore, tanto dolore, e un po’ di amarezza perche’ si pensava che quel treno fosse un mezzo sicuro. Oggi, con il sistema Scmt pensato anche per evitare incidenti come quello, la linea Bologna-Verona ormai raddoppiata lo e’ molto di piu’. La sicurezza, per la signora Nadia, e’ ”un dovere morale”, qualcosa che ”per nessun motivo puo’ essere ignorato”.

In silenzio la partecipazione di altri parenti delle vittime, anche in chiesa, ma c’e’ chi ha scelto di non essere presente, alcuni in aperta critica con quella sentenza, altri solo per quel pudore che fa evitare i riflettori, quando si torna nei luoghi del dolore. Alle cerimonie, oggi, anche sindaci e gonfaloni di una ventina di Comuni, vicini o luoghi di residenza delle vittime, insieme al presidente della Provincia di Bologna, Beatrice Draghetti, all’assessore regionale Patrizio Bianchi, ad alcuni dirigenti di Rfi e Fs.