Il progetto volto alla realizzazione di un metanodotto denominato “Rete Adriatica” della lunghezza complessiva di km 687 e lungo un tracciato che va da Massafra (provincia di Taranto) fino a Minerbio (provincia di Bologna) è al centro di una interrogazione che la consigliera Gabriella Meo (sel/verdi) ha rivolto alla Giunta regionale. La consigliera, in particolare, chiede di sapere quali siano le tempistiche procedurali della tratta Sestino-Minerbio che interesse il nostro territorio regionale e quali siano i pareri delle autorità preposte ai diversi vincoli o misure di conservazione che interessano i territori attraversati dal metanodotto nella nostra regione. La Meo chiede anche di sapere le valutazioni circa la corretta applicazione delle procedure per il rinnovo di dichiarazione di pubblica utilità per la conseguente adozione degli opportuni provvedimenti che, nell’immediato, possano garantire la corretta osservanza del quadro normativo comunitario e nazionale posto a tutela dell’ambiente, assicurando in ogni caso che sia esperita una valutazione strategica o unitaria sul complesso del metanodotto. L’interrogante, infine, chiede se la Regione abbia richiesto: misure di mitigazione e compensazione del danno ambientale causato dall’attraversamento del metanodotto negli ambienti naturali della nostra regione, in particolare nelle aree di rete Natura 2000 e nella Valle del Savio (e quali siano) e, considerate le problematiche esistenti, lo spostamento del tracciato dalla dorsale appenninica lungo altre direttrici, a partire da quella del corridoio adriatico.