Preoccupazione per la vertenza Fiat è stata espressa dall’assemblea di palazzo Malvezzi in due diversi ordini del giorno votati nella seduta di ieri. E’ stato votato per parti separate e approvato per intero il documento presentato dai consiglieri Edgarda Degli Esposti e Stefano Caliandro (Pd), Paolo Nanni (Idv) e Francesco Pagnetti (Misto) in cui si chiede al Governo che approvi rapidamente una legge che “definisca le modalità della rappresentanza dei lavoratori” e che “si riprenda in Italia, come già in Usa, Francia e Germania, una programmazione dello sviluppo industriale che promuova il coinvolgimento di tutte le forze economiche e sociali”.
Con 14 voti favorevoli (Pd-Idv-Francesco Pagnetti), 10 contrari (Udc-Lega-Fli-Pdl-Floriano Rambaldi) e 1 astenuto (Fds) l’assemblea ha espresso “grave preoccupazione per gli scenari che si prospettano inrelazione al referendum”, in programma nei prossimi giorni a Mirafiori.
Considerando “la ricerca di produttività una sfida positiva che varicercata attraverso l’innovazione e la conoscenza” e “un grave vulnuspolitico e costituzionale l’esclusione di un sindacato altamenterappresentativo all’interno della Fiat”, il documento sollecita le parti incausa “ad attivarsi affinché sia un tavolo unitario a ricercare lepossibili soluzioni per Mirafiori e per tutti gli stabilimenti Fiat”, e “adefinire la pianificazione degli investimenti Fiat nei prossimi anni” oltreche “ad indicare nell’intesa contrattuale una parte aggiuntiva chestabilisca le forme di partecipazione dei lavoratori in modo da promuovereuna governance dell’impresa come già avviene nelle migliori esperienzeeuropee”.
Non è stato invece accolto con 10 voti contrari (Lega-Pdl-Fli-Udc-FlorianoRambaldi), 4 favorevoli (Fds-Edgarda Degli Esposti-Francesco Pagnetti-PaoloNanni) e 11 astenuti (Pd) il testo presentato da Giovanni Venturi, consigliere Fds, che proponeva “un tavolo comune in cui vengano rimessi in discussione gli accordi separati”.