Si è svolto per la prima volta sabato 5 febbraio, nella sede del Centro territoriale permanente di Modena, il test di lingua italiana diretto agli immigrati che intendono ottenere il permesso per soggiornanti di lungo periodo e che si è concluso con la promozione di 31 persone sulle 64 iscritte. Il test, come ha spiegato Mario Galli, vice presidente della Provincia di Modena con delega alle Politiche sociali, rispondendo in Consiglio provinciale a un’interpellanza sul tema presentata dalla consigliera Pd Elena Gazzotti, è gestito dalla Prefettura di Modena, in accordo con il Consiglio territoriale per l’immigrazione, che ha previsto una sessione d’esame al mese, da tenersi il sabato mattina, aperta a circa cento candidati ogni volta, «un trend che permette di rispettare il termine di 60 giorni dalla richiesta di sostenere l’esame previsto dalla normativa».

Il vice presidente Galli ha poi precisato che la Provincia ha avviato un piano per l’alfabetizzazione degli immigrati, finanziato con quasi 80 mila euro, che prevede il potenziamento della rete locale dei percorsi di studio dell’italiano con particolare attenzione ai soggetti più deboli, come le donne, gli adolescenti e gli adulti con difficoltà di spostamento. Il piano prevede inoltre lo sviluppo di percorsi di certificazione dell’italiano con la collaborazione dell’ente certificatore, l’università di Perugia, e il supporto tecnico-organizzativo della rete provinciale dei Centri territoriali permanenti, «per garantire ai cittadini stranieri un percorso di alfabetizzazione qualificato e omogeneo a livello provinciale».

Elena Gazzotti ha replicato sottolineando «l’insicurezza del pacchetto sicurezza del Governo che, invece di aumentarle, toglie risorse non solo finanziarie. Il personale della prefettura è stato infatti rinnovato solo per un anno e nei Ctp mancano sei insegnanti. All’evidenza dei fatti, quella che rimane è solo propaganda».