“Quale sarà la sorte del mercato ortofrutticolo all’ingrosso di Modena?”. Poche e poco chiare le prospettive all’orizzonte di trasferire il mercato nella nuova sede ai Torrazzi mentre aumentano le preoccupazioni da parte di Fiesa-Confersercenti Modena (la Federazione Italiana Esercenti Specialisti dell’Alimentazione) sul destino prossimo della struttura di via del Mercato, vitale a tante piccole e medie imprese che operano nel commercio e nella ristorazione. “Anche a seguito della comunicazione pervenuta in questi giorni – fa sapere l’Associazione – la situazione anziché dipanarsi, pare complicarsi ulteriormente, senza alcuna prospettiva di soluzione. Si fa dunque largo la necessità di un confronto, da organizzare in tempi brevi tra le parti: Amministrazione Comunale, grossisti e rappresentanti delle associazioni di categoria”.

Il mercato ortofrutticolo di Modena rappresenta una realtà di primissimo piano ed è un punto di riferimento verso cui ogni giorno si rivolgono un numero considerevole di dettaglianti e cittadini. La sua chiusura senza una valida alternativa comporterebbe per venditori di prodotti ortofrutticoli, gestori di bar, ristoratori, commercianti e ambulanti, figure che abitualmente si approvvigionano al mercato, un forte disagio: sia perché si dovrebbe andare sino a Bologna, sia perché questo determinerebbe un inevitabile aggravio di costi.

“Fino a qualche settimana fa – tiene a precisare Daniele, Mariani, presidente di Fiesa-Confesercenti Modena – era dato quasi per certo, l’epilogo della vicenda. Un epilogo positivo segnato dalla continuità delle attività del mercato ortofrutticolo nella nuova struttura di via Ghandi presso il quartiere Torrazzi. Quanto invece emerso in questi giorni ci preoccupa molto. Temiamo infatti che le sorti del Mercato siano ormai segnate con la chiusura definitiva prevista per la fine del 2011”.

Timori, secondo Mariani fondati in primo luogo sul silenzio che verte su tutta la vicenda. “In considerazione quindi – aggiunge Mariani – degli interessi economici, del numero delle attività e delle persone che vi operano all’interno – specie giovani, subentrati nella gestione di alcune delle attività – senza contare l’aumento dei frequentatori e della clientela nei giorni di apertura al pubblico, sarebbe importante un confronto, tra tutti i soggetti interessati: dagli operatori commerciali, alle Associazioni di categoria, ai grossisti fino all’Amministrazione Comunale. C’è necessità di chiarire l’attuale situazione, ma anche e soprattutto se c’è o meno la volontà di tenere aperta questa struttura anche in futuro. Struttura che in tempi di crisi economica come quelli attuali rappresenta ogni giorno di più un punto di riferimento per un numero sempre maggiore di cittadini”.