Integrare non significa abdicare alla propria identità e cultura, ma farla vivere a chi desidera far parte di un popolo, nel nostro caso, al popolo italiano. Il risultato non si raggiunge nell’organizzare innumerevoli iniziative, convegni, studi o lezioni, tesi al solo conoscere o riconoscere le altrui culture e tradizioni, bensì nel far conoscere e amare il nostro patrimonio a chi viene per vivere in queste terre.

La sinistra spesso confonde il rispetto per l’altro con la negazione sistematica di sė stessi, forse, a causa di un retaggio storico ideologico per cui, sconfitta e negata dalla storia, si trova oggi a confrontarsi con valori e tradizioni che deve accettare per dimostrare di essere cambiata, ma che non sente e non può sentire propri.

È cosi che davanti all’esigenza di gestire il multiculturalismo ed il pluralismo di razze, il relativismo diviene lo strumento per mettere in discussione e demolire la dimensione valoriale; l’internazionalismo diviene multiculturalismo ed è proprio lì che la sinistra confonde la necessità di integrazione con la voglia di creare un immenso “calderone” nel quale annegare se stessi.

Quest’anno si festeggiano i 150 anni dell’UNITA’ D’ITALIA, un’occasione per riflettere sulla Nostra Patria, sull’identità del popolo italiano e sull’importanza e consapevolezza dei valori che rappresentano Italia ed italiani, una consapevolezza, questa, che merita di essere proclamata quotidianamente e che invece, spesso, viene dimenticata.

Ne è dimostrazione l’impegno profuso dal Sindaco Delrio nel raggiungere l’interesse dei cittadini stranieri neo maggiorenni per spiegare loro diritti e possibilità, enunciando questo addirittura come un “atto dovuto di informazione sociale”, ed impegnando l’amministrazione a promuovere a livello nazionale anche una proposta di legge di iniziativa popolare, per una modifica legislativa per l’acquisizione della cittadinanza italiana!

E gli italiani? Il Sindaco Delrio omette di regalare lo stesso entusiasmo anche ai ragazzi e ai meno giovani cittadini italiani residenti a Reggio Emilia, che mai come in quest’anno di festeggiamenti per i 150anni dell’Unità d’Italia, necessitano di veder celebrare e affermare i valori italiani.

Essere italiani significa riconoscersi nella nostra storia, nella nostra identità; l’identità di un popolo è fondamento del popolo stesso ed è mezzo attraverso cui si formano nazioni migliori.

Tanta enfasi fa pensare che gli sforzi dell’Amministrazione siano volti più ad un lento e costante sradicamento e alla cancellazione di ogni autentico pluralismo, più che ad integrare i neomaggiorenni figli di stranieri, nati e cresciuti in Italia, che forse integrati lo sono già da tempo, semplicemente perché frequentano i nostri figli e le nostre case, rimangono a cena così come i nostri figli vanno a cena a casa loro.

Si fa presto a riempirsi la bocca della parola “integrazione” per camuffare il progetto di abbandono e negazione dei costumi e dei valori italiani.

(PDL e Giovane Italia Reggio Emilia)