Sabato 19 febbraio a Reggio Emilia a palazzo Casotti, alle ore 17.30 si inaugura la mostra personale dedicata all’artista Uberto Zannoni (5 ottobre 1926), faentino ma reggiano d’adozione. L’esposizione, intitolata Terra segno colore. Uberto Zannoni. Opere scelte dal 1950: dalla bottega all’istituto d’arte, promossa dal Liceo artistico “Chierici”, dall’Associazione Amici del Chierici, dal Comune di Reggio Emilia-Musei civici con la preziosa disponibilità dell’artista e della famiglia, e con il sostegno di Me.Cart, sarà aperta fino al 12 marzo ed intende offrire un quadro complessivo del lavoro di pittore e grande ceramista di Zannoni, in occasione dei cinquant’anni di istituzione della sezione ceramica del Liceo artistico statale “G.Chierici” (già Istituto d’arte) di Reggio Emilia.

La mostra è stata presentata oggi nella biblioteca del Liceo statale d’Arte “Gaetano Chierici” di Reggio Emilia, alla presenza di Maria Grazia Diana dirigente scolastica del liceo artistico; Elisabetta Farioli direttore dei Musei civici di Reggio Emilia; Monica Baldi per la famiglia di Uberto Zannoni; Leda Piazza presidente dell’associazione “Amici del Chierici”; Aurora Marzi storica dell’arte ed ex insegnante del Chierici.

“Nel solco della tradizione e dell’innovazione – ha affermato Maria Grazia Diana, dirigente scolastica del liceo artistico “Gaetano Chierici” – presentiamo questa mostra di Uberto Zannoni, preside dell’istituto d’arte, colui che ha avviato la formazione nel settore ceramico a Reggio Emilia, coniugando la cultura artigianale della ‘bottega artistica’ con i primi passi della progettazione nell’ambito del design. Un ringraziamento va ai Musei civici di Reggio Emilia, che collaborano all’allestimento ed hanno messo a disposizione la bella sede di palazzo Casotti, alla famiglia Zannoni e al protagonista dell’evento, lo stesso maestro Uberto, qui rappresentato dai familiari. La collaborazione con l’Associazione Amici del Chierici testimonia inoltre un percorso di vita e attività comuni, all’insegna di una concreta solidarietà, con un volontariato culturale che dimostra le radici di una comunità: il Chierici”.

Per Elisabetta Farioli, direttore dei Musei civici di Reggio Emilia, “la mostra dedicata a Uberto Zannoni rappresenta un modello di collaborazione, coinvolgendo il Liceo “Chierici” che intende valorizzare in tal modo la propria storia, l’Associazione Amici del Chierici che garantisce con la propria opera numerose attività a vari livelli (mostre, iniziative e omaggi a docenti) e la famiglia che in questa occasione svolge un ruolo di protagonista. Infine i Musei civici, l’ente pubblico che limita il suo intervento alla gestione dello spazio espositivo e alla promozione dell’evento”.

“La mostra di Zannoni – ha aggiunto la direttrice dei Musei – sarà anche una importante scoperta per la città in quanto egli è stato un artista importante anche sul versante nazionale, un ceramista e pittore, sempre informato, aggiornato sulle tendenze estetiche del momento”.

“Ringrazio a nome della mia famiglia e di mio nonno Uberto Zannoni – ha affermato Monica Baldi, nipote dell’artista – per la possibilità che ci è stata data dal Liceo Artistico “Chierici”, dall’Associazione Amici del Chierici e dai Musei civici di Reggio Emilia di rendere omaggio a un artista per i reggiani ancora tutto da scoprire. Mio nonno ha dedicato tutta la sua vita all’arte, in particolar modo alla ceramica. Negli anni ’50 ha realizzato tantissime opere che gli sono valse riconoscimenti e premi dalla critica a livello nazionale ed internazionale per le innovazioni tecniche che ha portato nel mondo della ceramica e per lo sguardo futurista che aveva nel progettare e creare le opere”.

Quindi è intervenuta Leda Piazza per l’Associazione Amici del Chierici che ha illustrato gli obiettivi principali dell’associazione nata nel 2006, dalla volontà di ex docenti, allievi, personale della scuola, con l’obiettivo di valorizzare il patrimonio culturale tramite attività, incontri, catalogazione di materiali, ma anche con la nascita di un giornale online “Il tratto”. Anche in questa occasione l’associazione offrirà il suo apporto a vari livelli: promozionale e organizzativo.

Aurora Marzi, ex docente del Chierici, infine ha illustrato il “capolavoro didattico” di Uberto Zannoni, un preside pronto ad intuire le grandi possibilità di sviluppo del settore ceramico nell’ambito del territorio reggiano, in un momento di crescita tumultuosa delle industrie del comprensorio di Scandiano, Casalgrande e Sassuolo avvenuto negli anni Sessanta. “Zannoni – ha sottolineato la Marzi – ha saputo coniugare cultura, scuola, arte e mondo del lavoro”.

E’ la prima volta che la città di Reggio Emilia dedica un’esposizione a Uberto Zannoni, un protagonista dell’arte, noto in città come attivo e lungimirante preside dell’Istituto d’Arte “Gaetano Chierici” per oltre trent’anni.

La mostra presenta oltre quaranta opere che delineano un percorso di estremo interesse spaziando dalle sculture di ceramica degli anni cinquanta fino ai dipinti degli anni ottanta e novanta. Completa l’esposizione un nucleo di sculture di proprietà del Liceo artistico che documentano il lavoro degli alunni negli anni sessanta; opere di ceramica che esemplificano le nuove tecniche e l’uso del colore trasmesse da Zannoni che, coniugando la cultura artigianale della ‘bottega artistica ‘ con i primi passi della progettazione nell’ambito del design, intuì le grandi possibilità di sviluppo ceramico nell’ambito territorio, in un momento di grande crescita delle industrie del comprensorio di Scandiano, Casalgrande e Sassuolo. Un slancio creativo e una eredità artistica e culturale che nuovo liceo artistico di Reggio Emilia sa cogliere e continuare.

Uberto Zannoni nasce a Faenza nel 1926, dove per anni insegna l’arte della ceramica all’Istituto d’arte “G. Ballardini” di Faenza. Nel 1960 vince il Concorso Nazionale per Presidi e gli viene assegnato il posto all’Istituto d’Arte “Gaetano Chierici” di Reggio

dove, dopo un primo laboratorio istituito nel 1961, nel 1964 fonda la sezione ceramica che con il supporto di professori, che hanno segnato la storia recente della scuola, arriva alla cifra record di 750 alunni negli anni ottanta.

Si creava in tal modo una nuova figura professionale: il tecnico di ceramica che lavorava “in camice bianco” e univa la competenza tecnologica con l’estro artistico.

L’Istituto d’arte reggiano è in quegli anni l’unica scuola in Italia che riproduce al suo interno la linea di smaltatura della produzione industriale, dal biscotto fino alla smaltatura stessa.

Durante gli anni della direzione dell’Istituto d’Arte, Zannoni prosegue l’attività di ceramista con numerose commissioni per dipinti da ceramicare.

Tra i lavori i più significativi per Reggio Emilia si segnalano la “Via Crucis” nella Chiesa di Castelnovo Monti e nella Chiesa del Sacro Cuore a Baragalla a Reggio ed un pannello di grandi dimensioni posto all’Istituto Agrario “Zanelli”.

Le opere scultoree di ceramica, modellate negli anni ’50, gli valgono numerosi premi e la partecipazioni a concorsi e mostre personali a livello nazionale ed internazionale. I suoi lavori sono esposti in diversi musei da Faenza a Firenze, dai Musei Vaticani fino al Museo di Arte Moderna e Contemporanea di Kyoto. Mentre troviamo alcune opere a soggetto sacro nella Chiesa dei Martiri Canadesi a Roma nel quartiere Nomentano.

Uberto Zannoni è ricordato a livello nazionale da molti critici d’arte come “ceramista del colore” soprattutto per la sua profonda conoscenza della materia, utilizzata nel modellare le sculture, perfezionando le tecniche antiche dell’arte della ceramica come la foggiatura a lucignolo o lo studio dello smalto vetroso, una particolare tecnica che rende morbide le linee delle sculture. Punto di forza delle ceramiche, e a partire dagli anni ottanta anche dei dipinti, realizzati prevalentemente a tempera con la spatola, è l’uso del colore: dal rosso acceso al turchese, al blu fino ai toni del giallo. Le forme e le linee poi sono al passo con i tempi: molto diverse le sculture realizzate negli anni ’60 da quelle degli anni ’70, dove anche i colori si fanno più neutri; i “non colori” del bianco e nero con qualche tono di grigio.

I soggetti prescelti, che dalla ceramica vengono fatti rivivere sulla tela, sono inconfondibili: dalle foglie, alle uova, alle figure di donna per arrivare all’arte geometrica e astratta e per seguire le linee dell’arte moderna e contemporanea negli anni ’80 e ’90.

L’esposizione è accompagnata da un catalogo edito da Tecnograf con testi di Monica Baldi, Maria Grazia Diana, Aurora Marzi ed un ricco apparato iconografico.

La mostra resterà aperta fino al 12 marzo con i seguenti orari: dal martedì al venerdì ore 16 – 19; sabato e domenica ore 10 – 13 e 16 – 19. Ingresso libero.

Info: tel 0522 585389 www.ubertozannoni.it