Giovedì 17 febbraio alle 21 appuntamento alla Gabella di via Roma con la Scuola di Etica e Politica “Giacomo Ulivi”, ospite di questa settimana è don Paolo Farinella un sacerdote che negli ultimi anni è stato al centro di diverse polemiche. Editorialsta del Fatto Quotidiano, don Farinella ha continuato la tradizione di Mons. Luigi Bettazzi cercando di riportare dibattito sul rapporto Etica-Politica-Chiesa a livello pubblico, famose le sue lettere aperte al Presidente del Consiglio Silvio Berlusconi, a Papa Benedetto XVI e a altri rappresentanti della società.

Farinella oltre ad essere sacerdote è biblista, scrittore e saggista. Nella sua formazione ha pellegrinato da Genova a Verona (Seminario per l’America Latina), da Milano (Facoltà Teologica dell’Italia Settentrionale) a Gerusalemme (Studium BIblicum Franciscanum). Qui ha vissuto quasi cinque anni (1998-2002) tra il monte degli Ulivi e Betania, ospite dei Silenziosi Operai della Croce, presso la Casa “Mater Misericordiae” nel villaggio di Bètfage. Il villaggio di Bètfage in Gerusalemme est è sotto amministrazione palestinese, ma occupato permanentemente da Israele.

Paolo Farinella, prete è uno strenuo assertore dell’ultimo concilio che per altro ritiene superato: egli infatti auspica e lavora per l’avvento di un prossimo concilio che porti a compimento le riforme iniziate, ma incomplete del Vaticano II e di Paolo VI. Si oppose come «obiettore di coscienza» al motu proprio «Summorum Pontificum» con cui Benedetto XVI, il 14 settembre 2007, Festa dell’Esaltazione della Santa Croce, liberalizzò il rito tridentino della Messa e dei sacramenti, aprendo così una insanabile frattura nel cuore stesso della Chiesa e dando una formidabile spinta alla deriva della chiesa istituzionale che guarda al passato, incapace di sapere vedere i segni dei tempi e lo Spirito Santo in azione ai nostri giorni e nei giorni del futuro. Paolo Farinella, prete cattolico dal cuore laico, rappresenta solo se stesso e quindi parla solo da sé stesso, senza alcuna pretesa di insegnare qualcosa a qualcuno. Consapevole di esporsi, come ha sempre fatto nella sua vita, mette in pubblico il suo pensiero e la sua fede, firmandosi sempre. E’ particolarmente significativa la sua riflessione sul ruolo della politica: “ritengo che la politica sia l’arte più nobile che una persona possa esercitare nella propria vita, perché è il servizio che si avvicina più a quello che dovrebbe essere il servizio del prete, ossia un servizio disinteressato per gli altri”. L’incontro è promosso da Gabella anche grazie al contributo del bando I Reggiani per esempio, prossimo incontro in programma lunedì 21 febbraio alle ore 21 con il Magistrato Armando Spataro.

Per ulteriori informazioni è possibile consultare il sito internet www.gabella.re.it