Quasi 100 delegati dei servizi pubblici (ministeri, parastato, sanità pubblica e privata, enti locali, socio-sanitario, igiene ambientale) si danno appuntamento mercoledì 23 febbraio all’Attivo provinciale della Fp/Cgil di Modena.

L’incontro sindacale è previsto alle ore 9, presso la Cgil di Modena per discutere l’accordo separato sulla pubblica amministrazione siglato il 4 febbraio tra Governo e Cisl e Uil (ma non dalla Cgil) e la situazione dei mancati rinnovi contrattuali dei settori privati, in preparazione dello sciopero generale proclamato dalla Fp/Cgil per il 25 marzo.

Apre i lavori mercoledì mattina, il segretario provinciale Marco Bonaccini e conclude il segretario della Fp/Cgil Emilia-Romagna Marina Balestrieri.

La Fp/Cgil critica l’accordo separato perché “è una presa in giro per i lavoratori del pubblico impiego – spiega Marco Bonaccini – è un ennesimo strappo per isolare la Cgil che rischia di pregiudicare definitivamente quei percorsi unitari che nel nostro settore sono sempre stati perseguiti e consegna una pericolosa delega in bianco al Governo a scapito dei salari e dei diritti dei lavoratori”.

“La legge 133/08 prima, l’accordo separato sul modello contrattuale dell’aprile 2009 e la 150/09 (cosiddetto decreto Brunetta) – spiega ancora Bonaccini – hanno portato ad un ruolo residuale della contrattazione collettiva. E’ questo uno dei punti di profonda differenza strategica con Cisl e Uil”.

Inoltre di fronte alle sentenze di alcuni giudici e all’azione sindacale della FP/Cgil di contrasto all’applicazione della riforma Brunetta, “l’accordo separato del 4 febbraio – commenta Bonacini – ha invece fornito una stampella al Governo per tentare l’applicazione immediata e completa della legge”.

L’accordo separato conferma il blocco per 4 anni dei contratti nazionali decisi dal Governo con la manovra economica estiva, non dà una speranza di stabilizzazione ai precari che lavorano nella pubblica amministrazione, conferma le decurtazioni dei salari introdotte dalle leggi Brunetta e Tremonti negli ultimi 2 anni.

Inoltre, l’accordo separato prevede di stipulare un accordo quadro per regolare il sistema di relazioni sindacali che vincolerà i sindacati firmatari alla rinuncia del rinnovo del CCNL e alla contrattazione integrativa.

Vengono rinviate a tempo indeterminato le elezioni delle RSU, il cui rinnovo doveva tenersi a novembre 2010, negando di fatto l’esercizio della democrazia sindacale ai lavoratori pubblici.

Alla base delle motivazioni dello sciopero generale del 25 marzo, vi è anche lo stallo nei rinnovi dei CCNL sanità privata e del privato sociale (realtà che a Modena occupano oltre 5.000 addetti), contratti scaduti da anni, e le cui associazioni di categoria non intendono rinnovare se non riducendo ulteriormente i diritti e peggiorando le già pesanti condizioni di lavoro.

Il Direttivo Nazionale FP/CGIL del 14 febbraio ha perciò deciso l’avvio della mobilitazione che si concluderà con lo sciopero generale di categoria il 25 marzo.

Anche a Modena partirà nei prossimi giorni una campagna straordinaria di assemblee in ogni posto di lavoro e verrà attivata una raccolta di firme dal titolo, “Ho diritto al contratto”, per la difesa del contratto nazionale di lavoro e per il rinnovo delle Rsu nel pubblico impiego.