“Titolo azzeccato per una fiction ma ancora di più per una campagna elettorale a soggetto Modena. Una serie di circostanze casuali che, soprattutto in considerazione del periodo, consiglierebbero di far scoppiare una sorta di applauso preventivo anticipando il primo ciak”. Lo afferma in una nota il Vice-Presidente del PDL provinciale Enrico Aimi intervenuto per sottolineare “la singolare coincidenza rappresentata dalla scelta anche di Piazza Grande come set per registrare la fiction televisiva “Che Dio ci aiuti”: una sorta di perfetto contrappasso, di ideale cartina di tornasole, di fedelissima rappresentazione dell’aria che tira a Modena. Soprattutto dalle parti del Comune. Poche parole, quelle del titolo, che rispecchierebbero con perfezione da lasciare stupefatti lo stato dell’arte: una Giunta di sinistra – ha osservato l’esponente pidiellino – che come certe piscine, fa acqua da tutte le parti. Un PD che, come sottolineato da autorevoli esponenti della stessa sinistra, è più decadente che democratico. Una città ferma al palo sotto tanti punti di vista, dall’economia alla sicurezza, fino alle fallimentari politiche di integrazione che hanno portato al degrado e a calamitare torme di sbandati e delinquenti che oggi gonfiano parchi, bar (per fortuna solo alcuni) e la Casa Circondariale di Modena. Ed ora, la stessa Giunta – a rischio di annegamento anche per eccessive velleità natatorie – seduta su una polveriera politica sta ad osservare gli stracci volanti che solcano i cieli geminiani. Il titolo del lavoro televisivo rappresenta il pensiero profondo di tanti di noi – ha rincarato Aimi – che si avvedono sempre di più della deriva che ha preso la nostra città. Così il vero problema è che quella che si girerà in questi giorni è solo una finzione televisiva, mentre la cappa asfittica sotto la quale è vergognosamente finita Modena è la pura realtà: dura da mandar giù e impossibile da accettare. Siamo dunque certi – ha sottolineato infine Aimi – che gli attori della fiction sapranno conquistare il gradimento del pubblico televisivo, mentre quelli politici locali sono in procinto di uscire di scena e stiano per abbandonare il palcoscenico. Modena, infatti, dopo oltre sessant’anni, merita di vedere tutt’un altro “film”. Che Dio ci aiuti”.