Si è svolto questa mattina nella sede dell’Ipsia Lombardini, in viale Trento e Trieste, un incontro per illustrare il progetto di accorpamento dell’istituto professionale con l’Itis Nobili e l’Ipsia Galvani. Nell’aula magna della scuola si sono confrontati sul progetto la presidente della Provincia Sonia Masini, l’assessore all’Istruzione Ilenia Malavasi, dirigenti e tecnici della Provincia, il dirigente scolastico Valerio Messori, i rappresentanti di classe dell’istituto Lombardini, diversi docenti e genitori.

L’incontro, caratterizzato da un clima di grande attenzione e collaborazione, è stato aperto dall’assessore Malavasi che ha ripercorso le tappe che hanno portato alla scelta di identificare tre poli nel panorama scolastico provinciale: un polo commerciale con l’accorpamento di Filippo Re e don Iodi; un polo socio-sanitario con l’accorpamento di Galvani e Iodi e, infine un polo tecnico con l’accorpamento di Ipsia Lombardini, Itis Nobili e parte dell’Ipsia Galvani, aggregando anche il settore della moda.

“Si tratta certamente della scelta più significativa che abbiamo fatto – ha spiegato l’assessore Ilenia Malavasi – L’Ipsia ha ormai da tempo rapporti significativi con la associazioni economiche e, come ben sapete, vi è una forte richieste da parte delle imprese di figure tecniche e professionali alla quale, al momento, le nostre scuole non sono in gradodi dare risposte adeguate. Con questa scelta all’interna di un unico polo scolastico avremo due profili di diploma, uno tecnico e uno professionale, che offriranno una preparazione adeguata anche per studi post-diploma o per la carriera universitaria. L’idea di fondo che ci ha spinto in questi mesi è stata quella di offrire una rosa più ampia di opportunità, cercare di migliorare ulteriormente l’offerta formativa e lavorare per favorire una maggiore occupazione dei giovani. Ci siamo posti anche degli interrogativi sulla didattica – ha aggiunto l’assessore – e nell’ambito di un quadro di riferimento nazionale cercheremo di capire come poter valorizzare le ore di laboratorio per migliorare la preparazione”.

L’assessore ha poi ripreso il tema del biennio post-diploma, richiamando il progetto di fondazione di cui è capofila proprio l’istituto Nobili, rivolto a una ulteriore specializzazione proprio nel settore tecnico, ed ha ringraziato studenti, genitori e insegnanti “per come vi siete comportati in questo periodo di fronte alle prese di posizione, anche dure, apparse sui giornali rispetto a questo progetto”. “Un dato che è emerso riguarda i pregiudizi che si sono creati rispetto agli istituti professionali – ha concluso – Per noi è inaccettabile tutto questo, ma si tratta di una battaglia che dobbiamo combattere insieme. I tecnici e i professionali sono, secondo noi, da valorizzare, al contrario di quanto accade a livello nazionale con questa spinta verso la licealizzazione. In questa ottica vi chiediamo però di fare la vostra parte, dimostrando con i fatti che si tratta di pregiudizi infondati. Noi, da parte nostra, lavoreremo per innalzare l’offerta formativa senza fare alcun distinzione”.

“E’ un progetto importante di grande qualità per tutta la nostra provincia perché imperniato sulla tecnica, in tutta la sua filiera, che è composta dalla formazione professionale, dall’istruzione professionale e tecnica, dalla specializzazione e poi dall’università – ha detto la presidente Sonia Masini – Le nostre imprese richiedono espressamente questi diversi livelli di preparazione e gli stessi ragazzi reggiani, con le loro famiglie, continuano a dimostrare attenzione per l’istruzione tecnica-professionale, qui più richiesta che nel resto d’Italia. Saper governare la tecnologia, inoltre, è complicato, ma indispensabile nel pieno di questa vera e propria rivoluzione tecnologica. Ma il saper fare non basta più, occorre anche altro: conoscere le lingue a partire dall’inglese ad esempio, e avere comunque una buona preparazione culturale di fondo. Reggio deve sviluppare la propria tecnica perché noi in questo campo siamo già migliori di altri. Per questo il ruolo delle scuole superiori è fondamentale, come lo è la loro stretta collaborazione con il mondo delle imprese, che in tanti paesi d’Europa è prassi e che la Provincia di Reggio Emilia vuole incoraggiare sempre più”.

Venendo all’aggregazione di Iti e Ipsia, la presidente Masini ha aggiunto che “questo progetto, con il quale la Provincia intende applicare la riforma Gelmini nel modo migliore per il nostro territorio ed i nostri ragazzi, inizialmente non è stato compreso”. “Certe difficoltà sono comunque comprensibili, non lo sono invece la disinformazione e i pregiudizi: l’autonomia amministrativa e la piena dignità tanto dell’Iti quanto dell’Ipsia non sono mai stati e non verranno mai messi in discussione – ha aggiunto Sonia Masini – La Provincia ha fiducia in questa scuola, ma soprattutto ai genitori ricordo che qui, come altrove, bullismo, scarsa applicazione nello studio, comportamenti lesivi dei diritti di tutti non devono accadere e, nel caso, devono essere contrastati in maniera drastica. Ripeto: qui all’Ipsia come in ogni scuola reggiana la comunità ha il dovere di difendersi da eventuali delinquentelli. Se ci sono casi difficili, ci sono gli strumenti per intervenire e aiutare le famiglie: ma in ogni scuola ad ogni ragazzo deve essere garantita la possibilità di studiare e vivere in maniera serena e proficua”.

Dal punto di vista operativo, la presidente Masini ha infine ricordato che “è stato attivato un gruppo di lavoro composto dagli insegnanti delle diverse scuole interessate all’aggregazione”. “Le soluzioni logistiche saranno pertanto adottate sulla base del progetto didattico che ci verrà presentato”, ha concluso la presidente della Provincia anticipando che “il trasferimento al Nobili del Lombardini, di cui saranno valorizzati gli ottimi laboratori, sarà comunque graduale e, probabilmente, il prossimo anno interesserà solamente le 4 classi prime che dovrebbero formarsi sulla base delle attuali 80 iscrizioni”.