Il presidente del Comitato per il Nodo Ferroviario di Bologna e vicepresidente della Provincia Giacomo Venturi, ha inviato oggi una lettera al Ministro delle Infrastrutture Altero Matteoli per lamentare i tanti ritardi su alcune importanti infrastrutture bolognesi e per sollecitare “un incontro urgente, da tenersi qui a Bologna, insieme a tutte le istituzioni locali, per fare il punto della situazione” e per “riannodare i fili di una leale e proficua collaborazione” dopo “un silenzio che manifesta indifferenza o sottovalutazione”.
“Con dispiacere – scrive Venturi – oggi dobbiamo constatare che agli intenti che abbiamo più volte comunemente espresso non hanno corrisposto concretamente e coerentemente impegni e fatti. I lavori per l’Alta Velocità nella Stazione di Bologna e la realizzazione del Servizio Ferroviario Metropolitano versano in una situazione di grave incertezza”.
Con forti disagi per i cittadini aggravati dal fatto che “da quasi due anni l’Osservatorio Ambientale che il Ministero dell’Ambiente si era impegnato ad attivare come strumento di monitoraggio e di tutela per la popolazione ed il territorio circostante non svolge più suoi compiti per il suo mancato rinnovo dopo la scadenza dell’incarico”.
“Stessa sorte per il Nodo di Rastignano, la cui risoluzione era stata definita a suo tempo propedeutica all’attivazione della linea ad Alta Velocità Bologna-Firenze per motivi di mitigazione ambientale e soprattutto di sicurezza. A tutt’oggi non è dato sapere se i finanziamenti previsti saranno erogati, in quale misura e soprattutto quando”.
Il testo integrale della lettera inviata al Ministro Matteoli
– Al Ministro Infrastrutture e Trasporti On. Altero MATTEOLI
e per conoscenza :
– Al Ministro Ambiente Tutela del Mare e Territorio On. Stefania PRESTIGIACOMO
– Al Presidente Regione Emilia Romagna Vasco ERRANI
– All’Assessore Regionale Mobilità Logistica e Trasporti Alfredo PERI
Onorevole Ministro Matteoli,
le scrivo in qualità di Presidente del Comitato per il Nodo Ferroviario di Bologna.
La riorganizzazione e il potenziamento del Nodo Ferroviario di Bologna costituisce un progetto di importanza strategica per l’intero territorio nazionale e non solo per l’area metropolitana bolognese, che contribuirà a promuovere un riassetto complessivo del territorio e che si pone l’obiettivo di risolvere alcune criticità storiche, aumentando l’efficienza e la competitività dell’intero sistema.
Convinto che la prassi della collaborazione tra i diversi soggetti coinvolti e tra i diversi livelli istituzionali competenti sia la condizione necessaria per raggiungere gli obiettivi prefissati, abbiamo operato perché si potesse ottenere un efficace coordinamento degli interventi ed una loro integrazione, sia in termini tecnici sia in termini economici, per produrre quell’effetto moltiplicatore che ogni sinergia comporta.
Con dispiacere oggi dobbiamo constatare che agli intenti che abbiamo più volte comunemente espresso non hanno corrisposto concretamente e coerentemente impegni e fatti.
I lavori per l’Alta Velocità nella Stazione di Bologna e la realizzazione del Servizio Ferroviario Metropolitano versano in una situazione di grave incertezza.
Una condizione che preoccupa molto i cittadini che abitano in prossimità dei cantieri (via Carracci – via Corelli) e che li ha portati a maturare un atteggiamento di sfiducia accompagnato da un proliferare di vertenze – anche nei confronti delle istituzioni locali – che, pur difendendo il loro ruolo e con esso quello dell’intero sistema istituzionale in cui si articola il nostro Paese, si trovano sole e impotenti – per condizione economica e di poteri – a fronteggiare un legittimo disagio e malessere di cui non sono, però, responsabili.
Il mancato rispetto dei tempi e le incertezze sulla data esatta di fine lavori, impone ai cittadini ed alle attività economiche del quartiere di convivere con una situazione ambientale e sociale difficilissima, il cui impatto è incrementato dai danni che diverse proprietà private e attività economiche hanno subito.
Da quasi due anni, infatti, l’Osservatorio Ambientale che il Ministero dell’Ambiente si era impegnato ad attivare come strumento di monitoraggio e di tutela per la popolazione ed il territorio circostante, non svolge più suoi compiti per il suo mancato rinnovo dopo la scadenza dell’incarico.
Il nuovo accordo sul Servizio Ferroviario Metropolitano – collegato alla realizzazione dell’Alta Velocità – che abbiamo comunemente definito, accettando di rimodulare tempi e natura degli interventi, facendoci carico, responsabilmente della difficile situazione in cui versa il Paese – è in molte parti inattuato per la mancata sottoscrizione da parte del Governo dopo che tutti gli altri enti e soggetti coinvolti lo hanno sottoscritto e, soprattutto, dopo che diversi di loro hanno iniziato a dare corso ai propri impegni pur in questa situazione di vacanza e di incertezza.
Stessa sorte per il Nodo di Rastignano, la cui risoluzione era stata definita a suo tempo propedeutica all’attivazione della linea ad Alta Velocità Bologna-Firenze per motivi di mitigazione ambientale e soprattutto di sicurezza. A tutt’oggi non è dato sapere se i finanziamenti previsti saranno erogati, in quale misura e soprattutto quando.
Per natura e per responsabilità, sentiamo che solo se gli annunci sono seguiti da congrue e conseguenti azioni reali, la politica e le istituzioni fanno il proprio mestiere.
Signor Ministro, non è mia intenzione sottoporle l’ennesimo “cahier de doléance” credo anzi che guardando a ritroso il percorso compiuto appaia netto e risoluto il nostro atteggiamento costruttivo e partecipe, non corporativo e non rivendicativo.
Abbiamo rivisto più volte, modificando cadenze e dimensionamento degli impegni, il quadro progettuale e programmatorio relativo al nostro territorio ed alle opere e agli interventi previsti, proprio perché pur considerando le une e gli altri, assolutamente prioritari e fondamentali per raggiungere quegli obiettivi di ammodernamento ed efficientamento dell’area bolognese, non abbiamo mai chiuso gli occhi di fronte alla situazione generale del paese, alle mutate condizioni economiche, politiche e sociali, in cui ci troviamo ad operare.
Una cosa però è applicarsi a trovare soluzioni compatibili con il nuovo quadro di insieme in cui si devono inserire, altra cosa è invece dover fare i conti con un silenzio che manifesta indifferenza o sottovalutazione.
Noi, come lei, rappresentiamo per i cittadini lo Stato democratico, legittimo potere che delle loro vite si occupa e sulle loro vite incide, ed abbiamo nei loro confronti il diritto di esercitare pienamente le nostre funzioni ed il dovere di esercitarle davvero: rispondendo ai quesiti, occupandoci delle cose che li riguardano, dando seguito alle promesse che facciamo.
Un ruolo importante e fondamentale che siamo chiamati ad esercitare con responsabilità a cui nessuno, neppure Lei, può sottrarsi.
Riannodare i fili di una leale e proficua collaborazione è il nostro primo e unico intento, ed è con questo spirito che sollecito un incontro urgente, da tenersi qui a Bologna, insieme a tutte le istituzioni locali, per fare il punto della situazione e riavviare quel cammino e quella collaborazione che – ne sono ancora convinto – sia comune interesse portare a compimento.
In attesa di una Sua cortese e gradita risposta, colgo l’occasione per porgere un cordiale saluto.
Bologna, 01 Marzo 2011
Giacomo Venturi, Presidente del Comitato del Nodo di Bologna, Vice Presidente della Provincia di Bologna