E’ stato approvato nella serata di giovedì 3 marzo in consiglio comunale il piano delle attività estrattive di Casalgrande, che ha visto il voto favorevole del gruppo di maggioranza “Uniti per Casalgrande”, l’astensione del consigliere Paolo Macchioni e i voti contrari di Lega e Pdl.
Il piano che è stato approvato era stato adottato dal Consiglio nel luglio 2008, e in questi mesi è stato oggetto delle osservazioni della Provincia, degli altri enti e dei privati: esso va a determinare, sulla base del Piae (Piano infraregionale attività estrattive) approvato dalla Provincia nel 2004, le nuove aree di escavazione e i relativi approfondimenti delle aree già in essere, e prevede asportazioni di inerti per un totale di 2milioni e 900mila metri cubi. Tale volume è suddiviso tra i 900.000 metri cubi per gli ampliamenti delle nuove aree e 2milioni per portare la profondità delle escavazioni dagli attuali 15 metri a 18 e talora a 20 metri nel sottosuolo, lungo l’asse del fiume Secchia.
Per il sindaco Andrea Rossi: “con l’approvazione del piano mettiamo in campo un ulteriore strumento di governo e recupero di un’importante area, che per Casalgrande riveste valore paesistici di qualità, quale il corso fluviale del Secchia come sistema naturalistico.
Siamo consapevoli che la conformazione territoriale e la vicinanza del fiume portano con sé anche le attività estrattive che servono allo sviluppo economico del paese, ma siamo convinti e consapevoli che con questo piano si introducono i principi di qualità ambientale, di recupero e ripristino di alcune aree da mettere a disposizione pubblica. In particolar modo, l’atto successivo che adotteremo all’indomani della stesura del piano, sarà l’accordo quadro con i cavatori proprietari impegnati in queste escavazioni, che metterà in campo quelle necessarie garanzie per il ripristino e il recupero delle aree soggette a cave, e nello stesso momento riconoscerà una serie di opere ambientali compensative che saranno messe a disposizione della comunità stessa.
Basti ricordare -conclude il Sindaco- che l’ultimo accordo quadro ha consentito di realizzare la riqualificazione del villaggio artigianale “La macina”, la riqualificazione di via Statale a Sant’Antonino e il ciclo pedonale di collegamento tra Casalgrande e Salvaterra su via Primo Maggio. Un piano quindi che introduce come due elementi di novità: il primo è l’uso più intensivo delle attuali aree di cava già esistenti, riducendo quindi l’uso di territorio vergine, e il secondo è la possibilità nei cinque anni successivi all’esaurimento del giacimento, di portare a ripristino le aree senza necessariamente arrivare al piano di campagna; soluzione che consentirà sia il riuso delle aree a fruizione della comunità e sia la riduzione e la certezza dei tempi di recupero. Esso è stato condiviso con i diversi enti interessati a partire dal Consorzio del Parco fluviale Tresinaro Secchia che ha reso concreto il progetto di riqualificazione complessiva dell’asta fluviale”.