Si è svolta oggi all’Istituto “G. Salvemini” di Casalecchio una simulazione di evacuazione dell’edificio scolastico che ha coinvolto circa 950 studenti, e 125 persone fra docenti e personale in servizio. Alla simulazione hanno partecipato anche l’assessore provinciale all’Istruzione, Giuseppe De Biasi, e il sindaco di Casalecchio Simone Gamberini.

L’operazione è stata organizzata nell’ambito della sperimentazione – prima in Italia – di un corso informativo, formativo e di addestramento rivolto al personale docente e ATA e agli studenti sulle più moderne tecniche di evacuazione di massa da edifici scolastici adottate dalla Protezione Civile che si è appena svolto nell’Istituto, organizzata dalla Provincia di Bologna in collaborazione con l’Associazione UNAC-Unione Nazionale Arma Carabinieri ed esperti del settore di livello internazionale.

Durante la simulazione sono state attuate tutte le variabili pianificate nel corso, mettendo in atto i comportamenti da assumere nei casi di emergenza quali terremoto, incendio, collasso delle strutture, alluvioni, pericoli sanitari, con particolare attenzione alla gestione della paura e del panico e all’aiuto ai disabili: simulazione di trasporto di infortunati, percorsi di fuga interrotti con conseguente scelta di nuove soluzioni, comportamenti da adottare in situazioni di affollamento. E’ intervenuto anche personale cinofilo UNAC con cani addestrati anti-calamità, che hanno simulato la ricerca di personale rimasto all’interno della struttura.

Come sottolinea Giuseppe De Biasi, assessore provinciale all’Istruzione,«la sicurezza è un concetto che bisogna introdurre fin dai banchi di scuola perché diventi non solo un automatismo comportamentale che può essere fondamentale in situazione di emergenza, come intende insegnarci questo corso, ma anche perché predispone i giovani, una volta inseriti nel mondo del lavoro, ad un’attenzione consapevole nei confronti del rispetto delle norme di tutela della propria incolumità sul posto di lavoro».

«La scelta del Salvemini – prosegue De Biasi – non è certo casuale ma esprime un forte valore simbolico perché proprio in questo istituto è ancora viva la ferita insanabile di una tragedia che il 6 dicembre 1990 spezzò la vita di 12 giovani e mise alla prova tutti, studenti e insegnanti, nel gestire l’evacuazione dall’edificio colpito dall’aereo militare impazzito piombato sulla 2A».

ph. federica lombardo