L’80% degli immigrati in arrivo a Lampedusa non fugge dalla guerra, ma vuole solo sbarcare in Europa: sono quindi immigrati clandestini e l’Italia dovrebbe respingerli, procedendo senza indugi al loro rimpatrio.
Ogni provvedimento che preveda la loro distribuzione sul territorio italiano, all’interno dei centri di accoglienza, non può che essere provvisorio, in attesa del rimpatrio in quanto clandestini. Questi centri, inoltre, devono prevedere forme più rigide di sorveglianza, onde evitare le “grandi fughe”.
I veri profughi e coloro che hanno diritto all’asilo politico, previo accertamento scrupoloso di tale condizione, devono essere accolti, nel rispetto delle convenzioni internazionali e delle leggi italiane.
Il fenomeno dell’immigrazione clandestina è, in Italia, preoccupante, sta costando enormemente caro, sia in termini di costi di accoglienza che in termini di convivenza. Fondamentale un intervento coordinato della Commissione Europea. L’Italia non può essere lasciata sola.
L’unica soluzione può essere quella del sostegno all’economia dei Paesi dai quali provengono gli immigrati, ma non può prevalere la logica dei furbi, specialmente di quei Governi del Nord-Africa che scaricano sull’Italia i cittadini ‘indesiderati’.
Quelli che sbarcano come clandestini, spesso, non sono ‘disperati’, sono in grado di pagare dei ‘passaggi’ che costano migliaia di dollari, e vengono in Italia, o perché illusi dalla possibilità di arricchirsi facilmente, o perché in fuga dalle patrie galere.
Bisogna colpire con più determinazione i mercanti di uomini, spesso controllati dalla criminalità organizzata, e vigilare affinché attraverso l’immigrazione clandestina non si insinuino anche pericolosi terroristi. Occorre che la coalizione militare europea si impegni a bloccare sulle coste africane i trafficanti di uomini e i loro carichi.
(Fabio Filippi)