Ieri sera il Consiglio Comunale di Novellara ha approvato il bilancio di previsione, chiuso nel rispetto del patto di stabilità e perseguendo in questo modo le linee di rigore e contenimento attuate dal Comune già da diversi anni, privilegiando nel contempo il mantenimento della qualità dei servizi alla persona, da sempre elemento distintivo della politica amministrativa dell’Ente.

Il Sindaco Raul Daoli ha approfittato della seduta per ribadire come il governo centrale stia continuando a effettuare tagli indiscriminati resi ancor più gravi dall’aumentare delle popolazione e dei servizi di competenza locale. Attraverso un grafico il Sindaco ha riportato i trasferimenti netti dello Stato estrapolati dal sito del Ministero dell’Interno che dimostrano come i trasferimenti stiano scendendo a picco e senza nessuna progettualità di finanza pubblica centrale: si è passati da 2.175.061,83 euro di trasferimenti nel 2003 a 1.703.338 nel 2007 fino ad scendere a 1.444.754 euro nel 2011.

Sono state respinte tutte le proposte di emendamento presentate dalla Lega Nord perché considerate pretestuose e miopi di fronte alla complessità di un bilancio di oltre 10 milioni di euro. Il Sindaco Daoli ha precisato: “Apprezzo molto, al di là del metodo, le minoranze che entrano nel dettaglio. Non è una perdita di tempo, anzi, ma con le innumerevoli domande poste nella seduta in particolare dalla Lista PDL, parecchie delle quali già esaurientemente evase in commissione, le minoranze hanno dimostrato scarso rispetto verso l’attività svolta dalle commissioni consiliari stesse, organizzate proprio per approfondire i temi rilevanti dell’ente e per facilitare i lavori in seduta di consiglio”.

Inoltre, per quanto riguarda le critiche espresse dal consigliere Orazio Russotto in merito alla convocazione anticipata alle ore 18.30 anziché alle ore 21.00 il Vice Sindaco Barbara Cantarelli ha così commentato: “Vorrei anche ricordare al Russotto che in consiglio ci sono anche donne e mamme che vanno a lavorare e che fanno davvero tanti sacrifici per conciliare i tempi della politica con quelli della famiglia. Certi colleghi che appoggiano a parole le pari opportunità devono imparare ad esserlo anche nei fatti cercando di non pensare solo sé stessi e ai propri impegni privati”.