A volte di ambiente si parla, e poi però si fa poco. Facciamo un po’ di storia: durante lavori di pulizia e messa in sicurezza della Diga di Riolunato (gestore Enel Power) sono state scaricate a valle nel torrente Scoltenna centinaia di tonnellate di Limo. Secondo i regolamenti doveva essere caricato in loco e scaricato a valle di Ferrara o comunque nei fiumi grossi in cui non crea danni all’ecosistema. Ci sono stati tre ‘scarichi’ molto corposi: 5 gennaio (acqua torbida per alcuni giorni), 17 febbraio (acqua torbida fino a metà marzo) e l’ultimo l’11 Aprile, che ha lasciato l’acqua torbida per due settimane.
Molto limo poi è rimasto nell’alveo del fiume, e scenderà alle prime piogge. Ovviamente tutto l’ecosistema ne ha risentito fortemente: la microfauna è stata praticamente distrutta, il pesce è rimasto sepolto vivo nelle tane e molti esemplari sono morti di fame o per problemi respiratori. Tutto nel silenzio delle autorità competenti. L’acqua torbida ha invaso anche i ‘laghetti’ dell’acquedotto dello Scoltenna situati tra Olina e Piandellavalle.
Occorrono interventi immediati viceversa per l’estate è a rischio la fornitura d’acqua per tutti gli utenti dei comuni di Lama, Pavullo e Serramazzoni (circa 28’000 persone). Oltre a questo problema, molto grosso, c’è quella di un’azienda ittica che alleva trote e ha un’attività di pesca sportiva. La famiglia Milani, proprietaria dell’impianto, ha visto morire il 50% dei pesci e molti altri non arrivare ad una crescita che ne consenta il mercato, con un danno economico incalcolabile. Inoltre è stata costretta a rimuovere dagli invasi circa 150 mq. di limo.
Purtroppo ad oggi gli addetti di ARPA, ENEL, USL e del Comune si sono limitati a promesse poco rassicuranti di rimborsi danni. Ma di operativo ancora nulla, ai piani alti tutto tace. Questa operazione di scarico poteva essere fatta? E soprattutto poteva essere fatta senza preavvisare chi lavora su queste acque? Perché in questo caso le cosiddette “anime ambientaliste” della sinistra hanno taciuto?