Il completamento di un piano di rafforzamento delle filiere produttive delle imprese agroindustriali in una regione del Kenya a opera del Cefa; attività dell’Avsi per la sicurezza alimentare in Birmania, di Mani Tese nella provincia di Lobonok in nel nuovo stato del Sud Sudan per aiutare le comunità rientrate dai campi profughi ugandesi, dell’associazione Kabara Lagdaf per i giovani del Saharawi. Sono i quattro progetti che guidano la graduatoria del Fondo territoriale per la cooperazione internazionale allo sviluppo che per il 2010 mette a disposizione delle attività del volontariato modenese nel mondo 400 mila euro di contributi.

L’iniziativa è promossa per la terza volta insieme da Provincia e Comune di Modena con la Fondazione Cassa di risparmio di Modena. Complessivamente i progetti finanziati sono 22 per 350 mila euro, mentre altri 50 mila euro sono riservati sei iniziative di promozione della cooperazione internazionale che si svolgono nei comuni dell’area di riferimento della Fondazione. Tra queste c’è anche la settimana della Cooperazione internazionale che si apre il 28 maggio a Modena.

Nei giorni scorsi si sono conclusi i lavori della commissione tecnica che ha assegnato i contributi ai diversi progetti, diversificati in base alle spese previste e al punteggio ottenuto per la qualità: si va da un minimo di 2.500 euro ai 30 mila euro assegnati al Cefa per il progetto ritenuto migliore. L’investimento complessivo attivato grazie ai contributi è intorno al milione di euro.

I progetti presentati erano stati 36. Gli ambiti di intervento dei 22 selezionati sono quelli dell’istruzione e della formazione (sette iniziative), della salute (sei), dello sviluppo agricolo e della sicurezza alimentare (cinque), della salvaguardia dell’ambiente e dell’acqua (tre), dei diritti e dell’educazione alla pace (uno).

«Il Fondo – ricordano i promotori – è stato costituito per sostenere l’impegno delle associazioni modenesi che operano con obiettivi di solidarietà e giustizia a livello internazionale e ha lo scopo di razionalizzare e rendere ancora più efficaci gli interventi promossi già da anni dagli enti locali semplificando le procedure di istruttoria e di gestione e garantendo, con i criteri di selezione dei progetti e i meccanismi di controllo, di evitare sprechi e verificare il mantenimento degli impegni».

TUTTI I PROGETTI SOLIDARIETÀ MODENESE IN AFRICA E NON SOLO

I 22 progetti internazionali finanziati da Provincia e Comune di Modena con la Fondazione Cassa di risparmio di Modena sono realizzati da altrettante associazioni un po’ in tutti i continenti ma il numero maggiore di interventi, ben 13, è in Africa. Oltre ai progetti di Cefa (Kenya), Mani Tese (Sud Sudan) e di Kabara Lagdaf (Saharawi), è significativa l’iniziativa di Africa libera onlus che interviene in Ghana con un sostegno ai collegamenti internet per le scuole che coinvolge anche molti istituti delle medie e superiori di Carpi.

Sempre in Africa sono concentrati gli sforzi dell’associazione Corassori (un progetto contro i tumori ginecologici in Madagascar), l’attività dei Bambini nel deserto (la costruzione di una scuola con servizio mensa in Burkina Faso) e quella dell’Auser nei territori Saharawi (un laboratorio di sartoria e la formazione per gli insegnanti). Anche Reggio Terzo Mondo interviene in Madagascar (alfabetizzazione dei minori lavoratori ad Antanarivo), mentre Hewo e Moxa operano in Etiopia, la prima associazione con la perforazione di un pozzo e l’educazione all’utilizzo dell’acqua, la seconda con un progetto per una mensa nella scuola di Dubbo. In Tanzania intervengono i Medici con l’Africa (More) con la formazione a supporto delle ostetriche e degli operatori sanitari nell’area di Mikumi. In Zambia è l’associazione Comunità Papa Giovanni XXIII che svolge attività educativa a sostegno di bambini con disabilità mentali e fisiche nel centro di Ukubalula. Africa nel cuore opera in Kenya con dotando di attrezzature sanitarie il centro di Thomè-Rumuruti.

In Palestina l’associazione Modena incontra Jenin realizza un progetto pilota per la raccolta differenziata e il compostaggio nel villaggio di Al-Jalame, mentre Overseas nello Srylanka prosegue l’intervento sull’agricoltura biologica avviato dopo lo tsunami, mentre il progetto dell’Avsi in Birmania è dedicato allo sviluppo della Banca del riso e alla realizzazione di canali di irrigazione nella zona del delta del Irrawaddy. In Brasile si realizzano tre progetti per un totale di 50 mila euro di contributi: Modena Terzo Mondo costruisce impianti fotovoltaici per imprese agricole familiari, Nexus interviene a sostegno dell’economia solidale e cooperativa, l’Uisp con la promozione dell’attività sportiva. Anche per l’Europa dell’Est i progetti sono tre (19 mila euro di contributi): Arci interviene in Serbia con reti di scambio giovanile, Porta Aperta in Kosovo con percorsi di educazione alla pace, l’associazione Chernobyl con l’accoglienza dei bambini dalla Bielorussia.