Non cessano le polemiche sull’applicazione del Sistri. Proprio oggi si è svolto il convegno di Legacoop Reggio Emilia sul nuovo Sistema di controllo della tracciabilitià dei rifiuti. Il Sistri è nato nel 2009 su iniziativa del Ministero dell’Ambiente per permettere l’informatizzazione dell’intera filiera dei rifiuti a livello nazionale e dei rifiuti urbani per la Regione Campania. Il Sistri è un sistema di controllo la cui applicazione coinvolge nella fase iniziale molte imprese, e potenzialmente tutte a regime. Il Sistri ha suscitato molte polemiche e discussioni sulla possibilità della sua effettiva applicazione. Il Ministero dell’Ambiente ha confermato la data del 1 giugno per l’avvio del sistema.

Nel convegno di Legacoop, dopo l’introduzione di Marco Pecorari, responsabile Ufficio Ambiente, Sicurezza e Privacy di Legacoop Reggio Emilia, sono intervenuti Alessandro Antelmi e Davide Cugini, esperti di Studio Alfa.

Dall’incontro è uscita una posizione precisa di Legacoop in merito all’avvio del Sistri. Partendo dall’esigenza di ridare certezza giuridica al sistema che si avvierebbe con il Sistri, per Legacoop è necessaria una ulteriore proroga, con uno studio approfondito da parte di una apposita commissione del Ministero competente con le organizzazioni imprenditoriali. A tutt’oggi si riscontrano anomalie e disfunzioni tali da impedire la gestione concreta del sistema da parte di tutte le imprese interessate. Una normativa del genere per Legacoop è da rivedere sostanzialmente. E’ la posizione chiara presa anche a livello nazionale da tutte le associazioni di categoria.

“La nostra organizzazione – spiega Marco Pecorari – pur considerando il Sistri uno strumento avanzato per combattere le ecomafie e lo smaltimento illecito dei rifiuti, ritiene che la tutela dell’ambiente debba essere garantita innanzitutto dalla coscienza civile e dalla consapevolezza che la salubrità dell’ambiente è in primo luogo un diritto soggettivo di tutti i cittadini. Noi non ci siamo uniti al coro di chi si oppone ad ogni novità in materia ambientale, rafforzando così i fautori del fai da te senza regole e principi, in un misto di incoscienza e anarchia. E infatti nell’affrontare le problematiche introdotte dal Sistri le imprese cooperative hanno affrontato con serietà e responsabilità la materia, pur incontrando numerosi problemi ancor oggi presenti. Ma la speranza di poter contribuire in maniera fattiva a risolvere il problema della tracciabilità, nella certezza che l’aumento dei costi risultasse un investimento sociale, è stato sostituito – prosegue Pecorari – da un senso di profonda delusione e demotivazione, a cui si è aggiunta la preoccupazione che i costi superiori per le imprese non vadano ad incidere sulla qualità dell’ambiente”.

In sostanza, per Legacoop, al pragmatismo che dovrebbe ispirare le disposizioni in tema ambientale si è sostituita l’improvvisazione e il pressapochismo. Se si concepisce il provvedimento del Sistri tarato su una realtà economica “virtuale”, si rischia di penalizzare le aziende che operano con coscienza e nella legalità, favorendo la concorrenza sleale di chi agisce comunque fuori dalla legge. “Ad oggi sono certe le sanzioni – conclude Legacoop – ma con la farraginosità e la poca chiarezza delle disposizioni del Sistri i controlli amministrativi e di polizia potranno essere efficienti e solerti? Se il sistema non entra in funzione da subito a pieno regime in modo impeccabile e trasparente, si mortificheranno le imprese serie che vogliono agire nella legalità, e si avvantaggeranno le imprese che operano ai limiti o oltre la legalità. Non ci sembra la strada giusta per combattere le ecomafie”.