“Ridarò ai sindaci quei poteri che hanno così bene applicato in questi anni”. Così il ministro degli Interni Roberto Maroni, oggi a Parma per un incontro con 17 sindaci aderenti alla Carta di Parma, sulle misure della sicurezza urbana. Dopo le censure sulle date recentemente della Corte Costituzionale, il ministro ha voluto incontrare i firmatari del documento per ribadire che quest’ultimo non diventerà comunque carta straccia, ma troverà il suo naturale sfogo in un “provvedimento legislativo d’urgenza tramite il quale i sindaci continueranno a esercitare i poteri a loro conferiti dalla Carta di Parma, ovviamente tenendo conto delle perplessità della Corte Costituzionale”. Riforma della polizia municipale, accattonaggio e prostituzione. Sono questi i primi problemi che verranno affrontati e risolti secondo Maroni.

Riguardo la polizia municipale, Maroni ha affermato: “prenderò le proposte che ci sono in Parlamento e le metterò nel provvedimento legislativo. Anche sulle armi della polizia municipali: che devono avere le stesse peculiarità di quelle delle altre forze di polizia”.

Riguardo l’accattonaggio, il ministro ha spiegato che si tratta di “un tema molto delicato: le questioni di sicurezza, infatti interferiscono, infatti, con le politiche sociali. Cercheremo una soluzione che non scontenti nessuno”.

Il ministro Maroni si è poi soffermato a lungo anche sul tema scottante della prostituzione. “In Parlamento – ha detto – esistono in questo momento 24 progetti di legge sulla prostituzione. Si va dal divieto totale, cioè a riportare la prostituzione allo stato di reato, una soluzione che non mi trova d’accordo, alla posizione più europeista dei cosiddetti ‘eros center’ in cui la prostituzione viene regolamentata in edifici privati. Tra queste due soluzioni ci sono moltissime altre proposte. I sindaci a me chiedono soprattutto una regolamentazione per risolvere la prostituzione di strada, non ancora debellata nonostante le loro ordinanze”.