La parola tocca ai cittadini, è con l’incipit “La partecipazione è un bene comune” che i comitati referendari danno appuntamento a tutti i cittadini venerdì 10 giugno alle ore 19 in via Emilia san Pietro, sotto il “grattacielo”, per la manifestazione provinciale che chiude la campagna referendaria del 12 e 13 giugno.
Una convocazione che vuole essere simbolo di una sensibilità condivisa per i beni comuni, quattro Si alle quattro schede referendarie per garantire l’acqua pubblica a tutti i cittadini, fermare la costruzione di centrali nucleari e garantire che la legge sia uguale per tutti.
Numerosi gli appuntamenti su scala provinciale organizzati dai Comitati che hanno come primo obiettivo convincere i cittadini ad esercitare il proprio diritto di voto: “Attraverso lo strumento del referendum – spiega Tommaso Dotti del comitato Acqua bene comune – che è uno dei pochi che ci permette di scegliere realmente qualcosa: cancellare quattro leggi che non riteniamo giuste con quattro si”.
L’appuntamento quindi alle ore 19 in piazza del Tricolore, all’inizio di via Emilia San Pietro, per percorrere con le bandiere e gli striscioni referendari il centro della città e arrivare in piazza Prampolini dove la piazza si animerà con un grande SI disegnato dai cittadini. Piazza Prampolini sarà teatro della prima catena umana realizzata in centro storico a sostegno del referendum del 12-13 giugno.
Nel corso della serata interverranno diversi cittadini che si sono impegnati per la campagna referendaria, si esibiranno le band Bandarabà e Mario Asti (quest’ultimo autore, reggiano, è il compositore dell’inno nazionale per la campagna Acqua bene comune) e ci saranno anche letture recitate di Antonio Fava che leggerà il discorso sulla democrazia di Pericle e di Federica Zambelli con un racconto di Svetlana Aleksievic tratto da “Preghiera per Chernobyl”.
“Negli ultimi giorni – spiega Davide Valeriani del comitato Vota Si per fermare il nucleare – è importante convincere gli indecisi e le persone che ancora non sanno i quesiti per cui siamo chiamati a decidere. E’ importante esercitare questo diritto e spiegare che con questo voto si possono difendere tre beni comuni: l’acqua, l’ambiente e la giustizia”.
La scommessa dei tre comitati è alta e l’appello al voto ha diversi significati: “La mala-giustizia riemerge ogni volta che i cittadini – spiega Mauro Bortolani portavoce del comitato Giustizia uguale per tutti – che devono difendere con le proprie forze la loro costituzione, restano inerti. Difendere il diritto di espressione nei referendum è uno di questi diritti/doveri fondamentali”. Ed è proprio questo il senso di questo appello a partecipare alla manifestazione finale per il referendum, una convocazione rivolta a tutte le persone che vogliono esercitare il proprio diritto di scegliere per il proprio futuro e per quello delle generazioni che devono venire. Ed, in questo senso, i 4 si vogliono offrire il diritto all’acqua, alla giustizia e all’ambiente bene comune per tutti.
In caso di maltempo l’iniziativa si terrà al circolo arci Pigal.