L’incapacità gestionale di questa amministrazione sfiora sempre più il ridicolo, e si evidenzia a tutti i livelli, anche nella pur semplice conduzione di un’assemblea cittadina. Martedì sera è andata in scena l’ennesima puntata: il consiglio comunale è stato convocato alle ore 19.30, come concordato con tutti i capigruppo, per procedere , oltre alla discussione delle interrogazioni e dei numerosi ordini del giorno, all’elezione dei rappresentanti del consiglio comunale quali componenti del consiglio dell’unione dei comuni del distretto.

L’elezione si è svolta regolarmente, ma arrivati al momento di cominciare la discussione sulla variazione di bilancio dell’esercizio 2011, argomento fondamentale della serata, mancava ancora l’assessore Vincenzi, assente giustificato per motivi istituzionali, stando alle parole del Presidente del consiglio Rubino.

A questo punto si è alza il sipario sul dramma pirandelliano: il sindaco non prende parola per presentare la variazione, evidenziando tutta la sua inadeguatezza nell’affrontare i nodi cruciali della gestione della città; il Presidente Rubino , evidentemente in imbarazzo, non sa come proseguire e , strabiliandoci, propone una pausa, nell’attesa che l’assessore termini questi impegni improrogabili. Tra l’altro , nel crescente stupore generale, si scoprirà poi che erano di natura privata e non istituzionale ( come si sa, in Italia i politici tengono famiglia…).

Nell’attesa che qualcuno prenda una decisione , la pausa si prolunga fino a circa le 22, con grave disagio dei consiglieri costretti ad aspettare, il cui tempo evidentemente è meno prezioso di quello dell’assessore; si offre così un altro indecoroso spettacolo a cittadini presenti, venuti ad assistere alla discussione e costretti a sprecare, anche loro, il loro tempo.

Il presidente , dopo avere atteso invano l’arrivo dell’assessore Vincenzi, propone la variazione dei punti all’ordine del giorno, modalità prevista dal regolamento se il consiglio comunale l’approva.

Noi, come gruppo PD , ci diciamo subito non disponibili, in quanto la seduta era stata convocata proprio con l’obbiettivo di discutere della variazione di bilancio. A questo punto anche il gruppo misto e la Lega Nord, per parola del capogruppo Bargi, dichiara di non essere in accordo con il presidente, uscendo dal consesso al momento del voto sul cambio di odg.

In conclusione, con il sindaco che si precipita fuori a parlare con la lega, e il presidente che deve proseguire con l’ordine del giorno prestabilito, si conclude questa curiosa novella.

L’episodio, gravissimo, disegna un tratto caratteristico della giunta : lo scarsissimo senso istituzionale, la mancanza di rispetto delle regole e degli interlocutori, l’arroganza di chi, seduto su uno scranno, ritiene di poter sempre dettare legge.

Le regole del confronto democratico non sono queste, ma evidentemente lo stile relazionale del chattatore ha preso il sopravvento.

(Gruppo Consigliare PD Sassuolo)