E’ il primo in Regione nel suo genere e consentirà, attraverso l’istituzione di un tavolo di concertazione e l’individuazione di una équipe tecnico-professionale, di condividere e gestire le linee di intervento in materia di mediazione familiare, cioè nel far fronte a situazioni legate a separazioni e divorzi in presenza di figli.
E’ il protocollo d’intesa siglato questa mattina, giovedì 9 giugno, nella sala di Rappresentanza del Palazzo municipale da Comune di Modena, Unione delle terre d’argine, Unione terre di castelli, Unione comuni modenesi area nord e Comune di Formigine a nome dei Comuni del distretto ceramico.
Il protocollo, che ha una durata sperimentale di un anno, ha come obiettivo la condivisione di linee di intervento nelle relazioni con la magistratura, l’ordine degli avvocati e gli altri interlocutori coinvolti nelle dinamiche familiari e la realizzazione di attività promozionali di carattere provinciale.
L’accordo prevede l’istituzione di un tavolo di concertazione per condividere e definire i programmi d’intervento in materia di mediazione familiare, che assumono così un carattere provinciale. Il tavolo, coordinato dal Comune di Modena, si riunirà almeno due volte l’anno e quando sarà ritenuto necessario.
Ogni ente individuerà un proprio rappresentante che assicuri il raccordo tra il singolo Comune e la programmazione sviluppata dal tavolo, e si occupi degli aspetti organizzativi e del reperimento delle risorse necessarie alle singole iniziative. La partecipazione al tavolo di concertazione è eventualmente estesa anche ai soggetti con cui gli enti sono convenzionati per attività inerenti la mediazione. I Comuni manterranno autonomia rispetto a scelte e iniziative che hanno come riferimento l’ambito territoriale; l’adesione al protocollo, infatti, non vincola gli enti sulle singole iniziative oggetto di concertazione.
Con il protocollo, inoltre, al gruppo provinciale di mediatori familiari, composto da operatori pubblici e da soggetti convenzionati, si riconosce valore di équipe tecnico-professionale per il confronto e la condivisione metodologica dell’intervento in relazione alla casistica. L’équipe tecnico-professionale si incontrerà in media una volta al mese e garantirà un’uniformità d’intervento e di sviluppo professionale oltre all’elaborazione di proposte sull’attività di mediazione familiare da sottoporre al tavolo di concertazione. Il Centro per le Famiglie di Modena si occuperà, infine, del coordinamento e della segreteria amministrativa, e metterà a disposizione i locali per le riunioni dell’équipe.
A MODENA 1/3 DEGLI INTERVENTI REGIONALI
Nel 2010 circa un terzo dei 770 interventi di mediazione familiare realizzati nei Centri per le famiglie dell’Emilia-Romagna si sono svolti nella provincia di Modena (234, di cui 88 in città). Inoltre, su 3 mila 172 colloqui effettuati in Regione, 1129 sono stati realizzati sul territorio modenese (457 nel capoluogo).
Il servizio, rivolto ai genitori impegnati nel processo di separazione o divorzio, è gratuito e viene fornito dai Centri per le famiglie, istituiti con legge regionale nel 1989. In provincia di Modena i Centri per le famiglie attivi sono cinque: nel capoluogo, dove è attivo dal 1998, a Carpi, nelle Terre di castelli, nel distretto ceramico e a Mirandola, per l’area nord.
Il servizio può tradursi in un semplice sostegno o in una consulenza, ma in molti casi porta ad attivare il percorso di mediazione familiare vero e proprio, su richiesta degli interessati, che si articola, in media, in 10-12 incontri di coppia, alla presenza di un mediatore familiare che ha il ruolo di facilitatore della comunicazione riguardo alle necessità dei figli.
In provincia di Modena, la principale ragione di accesso al servizio è la necessità di definire l’accordo di separazione o le difficoltà nel raggiungerlo. Anche i problemi relazionali con i figli sono, però, spesso motivo di richiesta d’aiuto. I temi oggetto di mediazione sono, di solito, la gestione del quotidiano, i bisogni dei bambini, l’affidamento, la scuola, il tempo libero, la relazione con persone significative per la vita dei minori. I genitori coinvolti nella mediazione hanno prevalentemente dai 35 ai 45 anni e accedono al servizio in parte su indicazione dei servizi sociali e psicologici, o su consiglio di avvocati e medici, e in parte autonomamente, venendone a conoscenza tramite i media o il passaparola.
La mediazione familiare si propone di attenuare il conflitto, aiutare i genitori a riorganizzare le relazioni familiari che si modificano in seguito all’evento separativo, a continuare a condividere la responsabilità della crescita dei figli, a raggiungere accordi condivisi che consentano ad entrambi di mantenere continuità nel rapporto e a prevenire le sofferenze dei minori per la conflittualità tra i genitori separati. Al termine del percorso, autonomo rispetto al contesto giudiziario e legale, se i coniugi hanno raggiunto accordi soddisfacenti per entrambi, possono metterli per iscritto e portarli in sede legale, dove verranno poi discussi gli aspetti economici e patrimoniali.
Per informazioni: Centro per le famiglie del Comune di Modena, piazzetta Redecocca 1, tel.059 2033614, centro.famiglie@comune.modena.it; Centro per le famiglie Carpi, tel. 059 649272, alessandra.giovanelli@comune.carpi.mo.it; Servizio di mediazione familiare Unione Comuni modenesi area nord (Mirandola), tel. 0535 29683, marzia.olio@unioneareanord.mo.it; Centro per le Famiglie Comuni di Formigine, Fiorano, Maranello, Sassuolo, Frassinoro, Montefiorino, Palagano, Frignano (Formigine), tel. 059 551931, f.giovanardi@comune.formigine.mo.it; Centro per le famiglie Unione Terre di Castelli (Vignola), tel. 059 769715, centrofamiglie@terredicastelli.mo.it. Nel Comune di Modena è inoltre presente il Centro di Consulenza per le Famiglie, convenzionato con l’Amministrazione, tel. 059 355386, consulfam@ccfmodena.it.