Il  comunicato stampa che verrà distribuito ai Consiglieri Comunali di Novellara nel corso della seduta consiliare odierna – 16 giugno 2011 – in merito al punto 8 dell’Ordine del Giorno: RISPOSTA ALL’INTERROGAZIONE PRESENTATA DAL GRUPPO CONSILIARE “PDL-INSIEME” CONCERNENTE “PROPAGANDA ELETTORALE DELL’ISTITUTO SCOLASTICO COMPRENSIVO DI NOVELLARA”.

La conclusione della campagna referendaria e dei numerosi impegni a essa legati ci lascia finalmente il tempo di riflettere a mente fredda sulle due crociate antireferendarie della consigliera comunale del PdL Cristina Fantinati: la cosiddetta “guerra delle bandiere” e la campagna denigratoria nei confronti della dirigente amministrativa dell’Istituto Comprensivo di Novellara, rea di avere inoltrato informazioni sui referendum del 12 e 13 giugno utilizzando la casella di posta elettronica dell’Istituto.

Queste vicende ci coinvolgono direttamente, in quanto siamo semplici cittadini che in questi mesi hanno dedicato il loro tempo e le loro energie alla campagna referendaria. Siamo quindi costretti a ricordare alla signora Fantinati e ai suoi compagni di partito alcuni aspetti della questione che ci sembrano importanti.

In primo luogo, che l’attuale governo ha fatto tutto il possibile per ostacolare i referendum, rifiutando di accorparli alle elezioni amministrative, scegliendo l’ultima data possibile in modo che molte persone fossero già in vacanza, promulgando una falsa legge di abrogazione del nucleare per confondere le idee, fino ad arrivare agli ultimi, gravissimi episodi quali la pubblica dichiarazione di astensione dal voto del Presidente del Consiglio e la divulgazione di date sbagliate di apertura dei seggi da parte di un telegiornale RAI. In secondo luogo, che i due referendum acqua sono stati promossi e portati avanti da cittadini e associazioni della società civile e non da partiti politici.

Capiamo che questa cosa scombini un po’ lo schema manicheo di Fantinati e del suo partito, per i quale il paese si divide tra chi canta “Per fortuna che Silvio c’è” e i comunisti cattivi, ma fortunatamente non è così. Ci sono persone, noi per esempio, che si sono impegnate al di fuori dei partiti, che hanno raccolto le firme e che hanno fatto la campagna referendaria, senza soldi e senza televisioni ma armate di passione ed entusiasmo.

Queste due riflessioni insieme possono aiutare la signora Fantinati a capire il motivo della mail della dirigente o delle bandiere ai balconi. Questo referendum è stato voluto e portato avanti dai cittadini. La campagna referendaria non l’hanno fatta professionisti della comunicazione ma semplici e ingenui cittadini: qualcuno ha volantinato e fatto banchetti, qualcun altro ha fatto girare delle mail, qualcun altro ha semplicemente appeso una bandiera al balcone per manifestare la propria opinione.

Troviamo paradossale che le stesse persone che di fronte al caso Ruby parlano di privacy violata arrivino a ficcare il naso nelle caselle di posta elettronica o nei balconi altrui allo scopo di scatenare una caccia alle streghe che ci riporta con la mente a tempi cupi che speravamo conclusi per sempre.

Che cos’è che dà così fastidio alla signora Fantinati? Il colore delle bandiere? Il fatto che l’Istituto Comprensivo abbia sprecato banda inviando una decina di mail non legate alla propria attività? Speriamo di sbagliarci, ma temiamo che ciò che non piace a lei e ai suoi compagni di partito sia proprio ciò che questi referendum hanno dimostrato: che il paese è ancora vivo, attivo, non è ridotto a un disciplinato esercito di consumatori e teledipendenti come vorrebbe il nostro amato Presidente del Consiglio.

L’acqua è un bene comune, ma anche la partecipazione lo è. Temiamo – ma speriamo di sbagliarci – che questi signori che volevano sottrarci l’acqua per regalarla alle multinazionali vogliano sottrarci anche un altro bene ugualmente prezioso: la possibilità di partecipare attivamente alla vita politica di questo paese.

Perchè si scrive acqua, ma si legge democrazia.

(Comitato novellarese “2 Sì per l’Acqua Bene Comune”)

Novellara, 16 giugno 2011