Questa sera – lunedì 20 giugno – nell’ambito del ciclo di conferenze ‘L’Enigma di Bronte. Risorgimento, unità politica e questione sociale tra storia, cinema, letteratura e arte’, programma a cura di Forum U.T.E. – Sassuolo col patrocinio del Comune di Sassuolo si segnala: Luca Silingardi ‘L’Italia s’è desta. L’arte del Risorgimento’.
Appuntamento presso la Sala Conferenze “Gian Paolo Biasin” in via Rocca, ore 20.45, ingresso libero.
La conferenza presenterà le opere dei maggiori artisti dell’epoca (tra i quali Francesco Hayez, Giuseppe Molteni, Domenico e Gerolamo Induno, Eleuterio Pagliano, Federico Faruffini, Giovanni Fattori, Silvestro Lega, Odoardo Borrani, Michele Cammarano e Giuseppe Sciuti) ed evidenzierà come la loro lettura degli accadimenti di quegli anni abbia privilegiato una commossa rappresentazione dell’adesione popolare a dispetto di una più scontata e retorica celebrazione. Saranno messi a confronto i monumentali dipinti di Giovanni Fattori e Gerolamo Induno, per mettere in luce come entrambi gli artisti, pur con linguaggi diversi, ambissero al medesimo obiettivo: rappresentare le fondamentali battaglie per la conquista dell’Unità spostando l’attenzione dagli aspetti militari a quelli ideali e popolari.
Saranno proiettate suggestive immagini di celebri dipinti come La Battaglia della Cernaia di Gerolamo Induno che partecipò personalmente alla Guerra di Crimea e alla famosa battaglia che immortalò sulla tela in un’opera che costituirà un modello per tutta la pittura del periodo. Tra i più conosciuti artisti dell’epoca, Giovanni Fattori, invece, non partecipò direttamente alla Seconda Guerra d’Indipendenza ma seppe rendere, forse più di ogni altro, la dimensione epica del nostro Risorgimento realizzando capolavori artisticamente assimilabili alle più belle pagine del Tolstoj di Guerra e Pace.
Nelle opere dei lombardi Eleuterio Pagliano e Federico Faruffini come in quelle del napoletano Michele Cammarano si potrà ammirare, poi, quel rivoluzionario e impressionante realismo che ispirò l’immaginario cinematografico di registi come Blasetti e Visconti che proprio al racconto del Risorgimento dedicarono alcuni loro capolavori. Il racconto di alcuni degli anni e delle vicende più importanti della nostra storia, i fatti rivoluzionari del 1848, indispensabile premessa per capire le vicende dal 1859 al 1861, il mito delle Cinque giornate di Milano e quello di ‘Roma ferita al cuore’, la partecipazione popolare e l’epica della storia nelle opere di Hayez, Molteni, Induno.
E ancora, lo spirito popolare dell’epopea dei Mille, il mito delle camice rosse e la figura di Garibaldi interpretati da Fattori, Gerolamo Induno, Filippo Liardo e Umberto Coromaldi. L’intervento si concluderà con le delusioni di Villafranca e di Aspromonte, drammaticamente restituiteci dai capolavori di Domenico e Gerolamo Induno. Il tragico dipinto del Fattori, Lo staffato, è l’opera emblematica di questo periodo, il simbolo delle riflessioni e delle inquietudini che caratterizzarono quegli anni, forse, come è stato da più parti definito, il più vero e antiretorico monumento ai caduti delle guerre risorgimentali.