Fino al 2008 ne nasceva una all’anno. Poi, complice la crisi, in 18 mesi ne sono state varate sei. Il quadruplo rispetto alla media. Sono sempre di più, anche in Emilia, le operazioni di workers buyout – cioè di acquisto dell’azienda da parte dei lavoratori che si riuniscono in cooperativa – come quella che ha portato alla nascita della ceramica Greslab, presentata questa mattina a Reggio Emilia. Lo racconta Coopfond, il fondo mutualistico che Legacoop utilizza per questo tipo di operazioni.

“Dal 2008 in avanti abbiamo avuto – spiega il direttore generale di Coopfond Aldo Soldi – un forte aumento delle richieste di intervento da parte di lavoratori che volevano costituire una cooperativa per rilevare l’azienda in difficoltà a causa della crisi ma che secondo loro poteva essere rimessa in condizione di funzionare bene. In 18 mesi ne abbiamo deliberate 6 mentre altre 13 sono in fase istruttoria, molte con buone possibilità di successo”.

Una delle prime 6 operazioni è stata approvata sempre a Reggio, per la precisione a Sant’Ilario. Si chiama Art Lining ed è nata dal fallimento della Lincra che dal 1982 produceva interni per cravatte e cravatte finite nel segmento medio alto del mercato, fino a quando l’intreccio tra una serie d’investimenti molto forti e la crisi mettono in ginocchio l’azienda e i suoi 40 dipendenti. In 11 non si danno per vinti. Ognuno di loro investe 10mila euro, di cui 6mila dalla mobilità, e grazie al sostegno di Coopfond hanno acquistato l’azienda dal Tribunale e sono ripartiti.

Per ripartire hanno ridotto l’attività, esternalizzando ad esempio la produzione della stoffa: “Noi ci limitiamo a tagliarla e confezionarla” spiega il presidente Roberto Ferrari. Nei primi mesi il mercato è andato peggio del previsto ed è stato anche più difficile del previsto riattivare il lavoro con alcuni clienti. “Ci avevano dato per morti – spiega Ferrari – stiamo riconquistando la loro fiducia passo dopo passo”. La produzione è rimasta così alla fine dell’anno sotto il budget, anche se in crescita del 30% rispetto all’anno precedente. L’equilibrio gestionale è previsto al conseguimento del piano per il 2011.

COME FUNZIONA IL WORKERS BUYOUT

Un workers buyout è l’acquisizione dell’azienda da parte dei lavoratori. Queste operazioni, quando il ciclo economico non conosce andamenti particolari, servono prevalentemente per risolvere problemi di ricambio generazionale. Più complesso è quando l’operazione nasce in seguito alla messa in liquidazione o al fallimento dell’azienda, come è accaduto spesso in questi ultimi due anni.

In questo caso i lavoratori si riuniscono in cooperativa e si propongono di prendere in affitto o acquisire l’azienda dal liquidatore o dal curatore fallimentare.

Per farlo utilizzano propri risparmi e l’indennità di mobilità, se l’INPS riconosce la possibilità di erogare l’anticipo dell’indennità stessa per destinarla alla capitalizzazione da parte dei soci, punto sul quale esistono valutazioni diverse da parte delle varie sedi regionali dell’Istituto.

La nuova cooperativa richiede anche il sostegno di Coopfond che partecipa acquisendo una partecipazione temporanea se valuta l’operazione sostenibile e realizzabile, obiettivo non scontato visto che, affinché tutto vada a buon fine, si tratta spesso di mettere d’accordo liquidatore, ex proprietà, creditori.

Importante è anche l’assistenza che può essere fornita dagli strumenti territoriali di Legacoop nel processo di costruzione della nuova società, in termini di consulenza amministrativa, fiscale, di relazioni sindacali.