Il sindaco – maglia numero 18, omaggio a Noselli e Zamorano – si è stirato il quadricipite femorale nel corso del riscaldamento abbozzando un cross, ed entro i primi 3’ di gara lo hanno raggiunto in panchina i consiglieri Macchioni e Venturelli, vittime di malanni assortiti che hanno tolto dai giochi a partita in corso anche l’ingegner Pesare, responsabile viabilità dell’ufficio tecnico.

Non fosse che alla fine ha vinto, e in rimonta, la squadra dell’amministrazione (in campo anche i consiglieri Corrado e Gandini, fra gli altri) trasformando in un insperato 7-4 finale il 2-4 di metà gara, la partita di calcetto tra la giunta Caselli e l’ufficio tecnico sul campo del parco Amico di Braida varrebbe un bollettino medico, ma la tournèè pallonara dell’amministrazione vale comunque qualche riga.

Meno valgono i contenuti tecnici di una gara rimasta, nonostante a darsi battaglia fossero ben dodici giocatori su un campo di pochi metri quadrati, sullo zero a zero fino a ben oltre il 20’ di gioco, a dispetto delle tattiche elaborate dall’assessore alla pubblica istruzione: per l’occasione Orienti ha scelto di copiare il Sassuolo di Gregucci, allestendo un rombo che, perso il sindaco prima del fischio di inzio, ha dovuto ricorrere, vista anche la scarsa vena dell’assessore Barbieri, più elegante che efficace in zona gol, a forze fresche in odor di nepotismo.

L’inerzia della gara, via via che i ritmi scemavano e la compattezza della squadra dell’ufficio tecnico andava slabbrandosi causa caldo e fatica, la spostavano infatti due giovanissimi coscritti che con la giunta e la politica non hanno (ancora) a che fare, ovvero il Valerio Caselli, figlio del sindaco – un gol e tre assist – ed Enrico Liberi, figlio del capogruppo pdl Ugo, che ha difeso la porta dell’amministrazione con efficacia non seconda allo zelo e allo spirito di sacrificio.