Con riferimento a una lettera aperta di Antonio Mattioli, della segreteria regionale Cgil sulla vicenda Snatt/Gfe, prende posizione Margherita Salvioli Mariani, segretaria della Cisl di Reggio Emilia.

“Nella vicenda Snatt/ Gfe sono tanti gli aspetti che possono e devono essere tenuti in considerazione – attacca Margherita Salvioli Mariani – e, tra questi, i diversi approcci e strategie che sono emersi tra i vari soggetti che hanno preso parte a questa delicata trattativa. Ma una cosa sono i punti di vista e le strategie, un’altra la correttezza e l’onestà intellettuale dei protagonisti di questa vicenda. Pare, infatti, che il giorno dopo l’accordo, qualcuno – leggasi la Cgil – forse per problemi di consenso interno o pressioni politiche esterne, dimentichi il rispetto e il riconoscimento di chi, con loro, ha lavorato per una soluzione ‘mediata’ che riguarda ‘tutti’ lavoratori della Gfe: Regione, Provincia, Cisl Uil, cooperazione e azienda stessa . Forse la stanchezza dovuta alle lunghe ore di trattativa ha offuscato la vista al segretario regionale della Cgil? O, cosa più facile, emerge una volta ancora l’anima autoreferenziale della Cgil che le impedisce di vedere gli altri e quindi di cogliere il lavoro e l’impegno degli altri?”

“La Cgil – prosegue la segretaria Salvioli Mariani – nei fatti aveva deciso di occuparsi solo dei 185 lavoratori che avevano avviato con loro una causa legale. Una scelta che non ci ha mai visto concordi, sia perché riteniamo di doverci occupare di tutti e non solo di una parte dei lavoratori interessati, sia perché, a nostro parere, la strada giudiziaria deve essere sempre l’ultimo percorso possibile. Ma con i se e con i ma non si trovano le soluzioni e ora è utile occuparsi della corretta applicazione dell’accordo, sottoscritto da tutti”.

“Mi chiedo – dice la Salvioli Mariani – con quale coraggio Mattioli affermi che… ‘solo la Cgil durante quest’anno si è fatta carico del problema dei lavoratori della Gfe…’ e che ‘…nella Regione Emilia Romagna il problema degli appalti, della loro genuinità, del rischio concreto di penetrazione della criminalità organizzata, dello sfruttamento dei lavoratori, della concorrenza sleale giocata sulla pelle… pare essere un problema della sola Cgil…’

“Mattioli dovrebbe sapere che la Cisl non è mai stata solo alla finestra a guardare– incalza la segretaria della Cisl – : né nel luglio 2011 quando si è contrattato con Gfe per l’applicazione piena del contratto nazionale, né quando si è costituito il tavolo con le istituzioni per affrontare il problema dei lavoratori che avevano perso il lavoro (anche se si trattava di lavoratori che avevano avviato una causa legale appoggiandosi alla Cgil). Non staremo alla finestra nemmeno quando si tratterà di verificare la piena applicazione dell’accordo firmato il 14 luglio 2011”.

“Anche in fatto di legalità e appalti mi chiedo di che cosa parli Mattioli, nel sostenere che ‘pare essere un problema’ solo della sua organizzazione, dato che l’Osservatorio provinciale permanente per la Cooperazione presso la Direzione provinciale del Lavoro ha visto tra i fautori la Cgil e la Cisl!”

“Gli articoli pubblicati sulla stampa e sui quali Mattioli è intervenuto pongono, invece, problemi veri su cui bisogna cominciare a riflettere seriamente: quali sono i diritti oggi? Come agire per renderli esigibili? Qual è la realtà del lavoro degli immigrati? Cerchiamo risposte evitando ciò che è stato fatto con la vicenda Snatt/Gfe: fare di un caso, il caso. Perché sono tanti i lavoratori che sopravvivono con poco più di 600 euro al mese come stipendio (e non come cassa integrazione). Così come sono tante le famiglie dove, avendo ambedue i coniugi perso il posto di lavoro, sopravvivono senza alcun salario. E, questo, perché nessuno, neanche la Cgil, ha accolto la proposta fatta più volte dalla Cisl di Reggio Emilia di prevedere – a fronte di ristrutturazioni aziendali conseguenti alla crisi – alla salvaguardia del diritto di mantenimento del posto di lavoro per almeno uno dei membri della famiglia. Tutto quanto accaduto mi fa dire –conclude la segretaria della Cisl – che, evidentemente, il passo tra gli ideali e le ideologie è molto breve”.