Questa mattina l’Assemblea legislativa ha eletto Roberta Mori alla presidenza della Commissione Assembleare “per la promozione di condizioni di piena parità tra donne e uomini”, organo previsto dallo Statuto regionale e chiamato a valutare l’effettiva attuazione dei principi antidiscriminatori, di uguaglianza e pari opportunità nell’ambito di tutti i provvedimenti della Regione.

La nuova Commissione sarà composta e funzionerà con le stesse modalità e procedure delle altre commissioni permanenti e, è bene sottolinearlo, non comporterà alcun aggravio di costi rispetto al budget già programmato.

Grazie al bel lavoro svolto nella Commissione Statuto e Regolamento con il contributo di tutti si è riusciti a portare a sintesi le proposte di istituzioni, associazioni femminili, mondo del lavoro e istituire un organo che rafforza gli strumenti anti-discriminatori e per la parità di genere in Emilia-Romagna, ma con uno sguardo ampio. All’art. 1 della legge istitutiva si sottolinea con forza l’obiettivo primario della commissione, legittimamente ispirato dall’Unione Europea, dalla Carta Costituzionale e dallo Statuto regionale, ovvero “la promozione di piena parità tra donne e uomini”. Ciò nella consapevolezza che la vera sfida è quella di fare di questa finalità una testa di ponte per “la rimozione di ogni forma di disuguaglianza pregiudizievole, nonché di discriminazione diretta o indiretta nei confronti delle persone, come da dettato della Carta dei diritti fondamentali dell’Unione Europea (Nizza, 7 dicembre 2000). Nell’art. 21 della Carta sono riprese e precisate le discriminazioni in tema di parità di trattamento, le quali segnano realmente il passo per una effettiva tutela delle posizioni soggettive, allargando il ventaglio del divieto di discriminazione non solo per motivi classicamente previsti (sesso, razza, religione, etnia), ma anche per motivi diversi quali le convinzioni personali, le forme di disabilità, l’età, gli orientamenti sessuali, ovvero i moderni diritti di piena ed effettiva cittadinanza.

La Commissione terrà un dialogo permanente con i territori e le rappresentanze e avrà gli stessi poteri delle altre commissioni dell’Assemblea e in questo senso costituisce un unicum nel panorama delle Regioni italiane, in piena sintonia con quel rinnovato protagonismo femminile che si sta esprimendo con forza in tutto il Paese e a cui anche tutti gli uomini devono attivamente collaborare con spirito cooperativo e solidale.

L’Emilia-Romagna anticipa, con la costituzione di questa Commissione, il resto del territorio nazionale: si tratta di un buon segno, che è volto alla costruzione di un’altra Italia rispetto a quella rappresentata dal governo di Berlusconi e Bossi

Questo nuovo e innovativo strumento sarà fondamentale per compiere quel necessario salto culturale affinché le libertà femminili siano le libertà di tutti e, in questo senso, è doppiamente importante che la commissione sia composta da donne e uomini e coinvolga tutta la politica regionale.

(Thomas Casadei, Consigliere regionale PD)