Insopportabile per le famiglie. È così che la Fnp Cisl di Reggio Emilia giudica la manovra economica approvata di recente dal Parlamento. “Le decisioni prese dal Governo – tuona Loris Cavalletti, segretario Fnp Cisl Reggio Emilia –, approvate dal Parlamento con il voto di fiducia, per risanare il bilancio dello Stato, devono essere mutate introducendo misure attente ai nuclei familiari”.

Che cosa intende? “Queste decisioni – prosegue Loris Cavalletti – devono diventare l’occasione per una reale e concreta attenzione alle esigenze delle famiglie con figli. Non è infatti possibile che le misure non tengano conto dei carichi familiari. Così facendo si aggrava il trattamento iniquo che lo Stato italiano riserva al nucleo fondamentale della nostra società”.

Chi paga il taglio delle agevolazioni fiscali? “Le due manovre correttive dei conti pubblici (di luglio e agosto) prevedono che numerosi regimi di esclusione, esenzione e favore fiscale siano automaticamente ridotti del 5% nel 2013 e del 20% complessivo nel 2014. Questo se, entro il 30 settembre 2012, il Governo non sarà riuscito a recuperare dal riordino della spesa sociale e dalla riforma del fisco almeno 4 miliardi nel 2012, 16 miliardi nel 2013 e 20 miliardi nel 2014. Per un totale di 40 miliardi in tre anni”.

Quali le agevolazioni colpite? “Tra le agevolazioni che ricadono in questa norma vi sono anche le detrazioni e deduzioni oggi applicabili all’imposta sul reddito, nonché le aliquote Iva al 4%e al 10%, inferiori all’aliquota ordinaria del 20%. Se non si otterranno risparmi molto significativi dalla legge delega fiscal-assistenziale, scatterà un meccanismo di ‘taglio lineare’ delle agevolazioni oggi presenti nel nostro sistema fiscale”.

Quali gli effetti distributivi sui redditi delle famiglie? “Secondo i calcoli effettuati presso il Centro di analisi delle politiche pubbliche dell’Università di Modena e Reggio Emilia, in media le detrazioni Irpef valgono circa 2.700 euro per famiglia. Il 5% di questa cifra corrisponde a 136 euro, il 20% a 544 euro. Accadrà con i tagli del 5%, e del 20% a regime, di alcune tra le principali agevolazioni, tutte le detrazioni Irpef, comprese quelle per lavoro, pensione e carichi famigliari, e le aliquote Iva del 4 e del 10%”.

Quali gli effetti sulle famiglie? “Le manovre di luglio e agosto costeranno ben 5.700 euro alle famiglie italiane. Lo ha calcolato la Cgia Mestre, che ha sommato le conseguenze economiche delle due manovre fiscali sui nuclei familiari italiani per gli anni che vanno dal 2011 al 2014. Le cifre sono imponenti: il risultato complessivo riferito al quadriennio 2011-2014 sarà pari a 145,17 miliardi di euro. Dividendo l’importo per i 25 milioni di famiglie italiane, ciascun nucleo dovrà farsi carico di un importo medio complessivo, tra il 2011 e il 2014, di 5.766 euro. Se per l’anno in corso l’aggravio per i bilanci familiari sarà abbastanza modesto (quasi 113 euro), la ‘mazzata’ sarà veramente pesante nel 2013 (2.155 euro) e nel 2014 (2.375 euro), anno in cui la manovra complessiva entrerà a regime per un effetto sull’indebitamento di 59,7 miliardi di euro”.

E il raggiungimento del pareggio del bilancio? “Lo otterremo nel 2013 grazie a un fortissimo aumento delle entrate che rischia di deprimere l’economia del Paese. Infatti, oltre il 67% della sommatoria delle due manovre per il periodo 2011 – 2014 sarà costituita da nuove entrate, per un importo complessivo poco superiore ai 98 miliardi di euro (di cui 95,9 di entrate tributarie). I tagli alla spesa pubblica saranno pari a 47,1 miliardi di euro, che incideranno per il 32,4% del risultato complessivo”.

“Un vero e proprio salasso – riflette il segretario – che rischia di mettere in seria difficoltà la tenuta economica di molte famiglie italiane, con riflessi molto negativi sui consumi interni e occupazione. I tagli alla scuola, al sociale, alla non autosufficienza, i ticket alla sanità vengono pagati dalle famiglie. Per questo, la delega fiscale va fatta sulla base di risorse che dalla patrimoniale all’Iva riducano la pressione fiscale ai nuclei. Se il quoziente familiare costa troppo, il fattore famiglia ce lo possiamo permettere e dobbiamo farlo subito. Invece che pensare a condonare chi evade, facciamo pagare di più questi per ‘condonare’qualche pensiero alle famiglie italiane”.

“Proponiamo un momento di riflessione e di mobilitazione a tutte le organizzazioni sindacali dei pensionati, alle associazioni famiglie numerose, alle associazioni del vasto mondo dell’handicap”. Conclude dalla sede di via Turri.