Sono arrivati stamattina a Mirandola gli esaminatori dell’Ufficio Europeo Brevetti. Obiettivo: incontrare gli imprenditori e i tecnici delle aziende del biomedicale, per spiegare loro le opportunità offerte dal Brevetto europeo e chiarire dubbi e perplessità su un tema fondamentale per chi vuole intraprendere con successo la strada dell’innovazione.

L’incontro, organizzato dal Quality Center Network, si è svolto nella sala Gialla del Comune di Mirandola. “Il nostro territorio – spiega Alberto Mantovani presidente di Democenter, ‘anima’ del Quality Center Network – è caratterizzato da una forte vocazione alla ricerca. Fronti sui quali per essere all’avanguardia occorre non solo innovare, ma imparare a tutelare in modo adeguato i frutti di questo investimento, la proprietà industriale”.

I numeri confermano la necessità di questa evoluzione. Dal 2008 ad oggi in Europa – hanno spiegato gli esaminatori – sono stati depositati, nel settore medicale, circa 30mila brevetti all’anno. Di questi sono poco più di 300 quelli provenienti annualmente da titolari italiani, oltretutto in forte calo, con un passaggio dai 392 del 2008 ai 334 del 2010. Obiettivo dell’incontro è dunque fornire stimoli per contribuire a rovesciare questa tendenza.

Ma che cos’è il Brevetto Europeo? Si tratta di uno strumento che consente di richiedere ed ottenere, con un’unica procedura, il brevetto in più stati d’Europa. La domanda può essere presentata immediatamente o entro un anno dal deposito in Italia di un brevetto nazionale e consente di poterne ottenere uno valido non solo in tutti gli stati dell’Unione Europea, ma anche in altri paesi limitrofi aderenti all’accordo. Tre le lingue in cui si può fare la richiesta – Inglese, Francese o Tedesco – che può essere depositata tramite un Consulente Brevettuale ufficialmente accreditato presso l’Ufficio Brevetti Europeo (Mandatario Europeo).