Sono anni che ormai l’assessore Sitta ci dice che chi non vuole nuovi palazzi è un egoista che non pensa al futuro dei giovani modenesi. Solo che nel frattempo il quadro economico è cambiato, la sensibilità delle personesull’ambiente, e la vivibilità delle città è cambiata. L’idea stessa di qualità della vita è cambiata. E’ banale dire che ci sono giovani che scappano da Modena perché le case costano di più: il mercato è fermo, i prezzi si abbassano, e le case rimangono vuote, anche se sono alloggi PEEP.

Il quadro economico di oggi, non è quello del 2005, anno che Sitta indica come inizio di questa pianificazione. Non è una bestemmia chiedere una revisione di questa pianificazione alla luce di una quadro cambiato. La popolazione di Modena cresce costantemente, a dimostrazione di come questa fuga sia più nell’immaginario di Sitta che nella realtà, e comunque spesso chi esce da Modena cerca altro, come realtà più piccole, più vivibili, l’esatto contrario di una città grande, e piena di palazzi PEEP. Cercare poi di ripristinare un modello di vita che abbia casa e lavoro a poca distanza, mirando ad eliminare il pendolarismo, costruendo quartieri dormitorio, è un fallimento annunciato in un mondo fatto di flessibilità lavorativa. La vera sfida è una mobilità sostenibile, che in maniera miope è stata affossata nei decenni dalla sinistra, servizi decentrati e vicini alle persone… insomma c’è bisogno di una politica locale che sappia leggere il momento, storico, culturale, e economico. Un passo difficile da fare per chi governa da sempre.

(Avv. Luca Ghelfi, Consigliere provinciale – PDL)