Approvata una mozione in Consiglio comunale per verificare la solidità del grande debitore verso IREN, il Comune di Torino, che nel 2010 aveva un arretrato per l’illuminazione pubblica di quasi 300 milioni di euro. Il debito va “curato” puntando sul risparmio energetico. Una garanzia in più perchè a pagare non siano i reggiani.

Nel 2010 Torino dichiara debiti sulla bolletta elettrica per l’illuminazione pubblica per la spaventosa cifra di 300 milioni di euro nei confronti di IREN.

Una quantità di soldi imponente, considerando che il fatturato di IREN è previsto in 2,5 miliardi di euro all’anno circa. Ciò ha fatto balzare sulla sedia i rappresentanti emiliani nel cda di IREN, che hanno presentato il conto.

Ciò che emerge è la presenza di un Piano di rientro del Comune di Torino, che ha accumulato il debito dal 2004 verso IRIDE SERVIZI, ora IREN, al ritmo di 40 milioni di euro all’anno. (erano 220 nel 2008, sono 297 oggi).

Ma Torino ha un’altra caratteristica: è il Comune più indebitato d’Italia.In rapporto alla popolazione, su ogni cittadino pesa un carico di 5781 euro (dati 2009, Politecnico di Milano).

In occasione della ratifica della fusione tra ENIA ed IRIDE, il 31 marzo 2010, che ci vide forti oppositori, presentammo un ordine del giorno in cui si esprimevano forti preoccupazioni sulle condizioni finanziarie del Comune di Torino, socio assieme a Reggio in IREN. In quel caso venne respinto. (vedi verbale della seduta).

http://www.comune.re.it/ufficiostampa/consigliocom.nsf/PESIdDoc/0F3934BB58C9DD73C12576F500388363/$file/Verbale%20CC%2031.03.2010.pdf

Oggi il Consiglio si è invece espresso all’unanimità. Ecco il perchè degli impegni approvati oggi in Consiglio Comunale sulla mozione presentata da Reggio 5 Stelle beppegrillo.it:

– delegare i propri rappresentanti nel cda della Società IREN affinché richiedano un approfondimento del Piano di rientro del Comune di Torino dal debito sulle utenze relative all’illuminazione pubblica, integrandolo con adeguate previsioni di investimento sul risparmio energetico,capaci di abbassare il rischio di insolvibilità nel medio e lungo termine ;

– a riferire in apposita Commissione su quali garanzie normative generali sussistono, e che esulano dai Patti stipulati in ordine alla fusione ENIA IRIDE, in merito alla capacità del Comune di Torino o di altro socio pubblico di continuare a detenere le azioni della società IREN spa;

Sui motivi del perchè ci siamo fusi con Torino e Genova enormi dubbi permagono ancora, che ci hanno portato di recente a chiedere le dimissioni del sindaco Delrio.

Quali i vantaggi per i reggiani? L’acquisto di metano a prezzi convenienti?

Abbiamo visto di recente che fine ha fatto il moloch margheritino di Delrio, quello in base al quale una società più grande avrebbe acquistato metano a minor prezzo. + 11% nel costo delle bollette del teleriscaldamento in 10 mesi, nel corso del 2011, per i poveri cittadini reggiani cornuti e razziati.

http://www.reggio5stelle.it/2011/11/14/tariffe-teleriscaldamento-nel-2011-aumenti-dall’11-al-165-chiediamo-le-dimissioni-di-delrio/

La difesa dei posti di lavoro?

Il 29 luglio 2010 il sindaco Delrio presentava un protocollo di intesa si impegnava IREN a difendere i livelli occupazionali. Un anno dopo si parla di 167 esuberi nel nuovo piano industriale dell’azienda, spalmati sulle diverse realtà di Reggio Parma e Piacenza. E dalla Liguria arrivano altre notizie poco confortanti: nelle scorse settimane si è infatti parlato di 23 esuberi, con la prospettiva di 200 contratti in scadenza nella società Mediterranea delle Acque.

(Matteo Olivieri, Consigliere Comunale Lista Civica Reggio 5 Stelle Beppegrillo.it)