(Adnkronos Salute) – Il ritocco batte pure la crisi. Anche in tempi di recessione economica il ricorso alla medicina estetica non accusa rallentamenti. Anzi, sembra viaggiare a gonfie vele. Negli ultimi cinque anni la richiesta di interventi di chirurgia mini-invasiva – i cosiddetti ritocchini – è cresciuto del 120%. Un vero e proprio boom, in barba alle ristrettezze economiche tanto d’attualità in questi mesi. A tracciare il quadro all’Adnkronos Salute è Pier Antonio Bacci, docente di Medicina Estetica all’Università di Siena, a margine del VI Forum Risk Management in sanità, in corso ad Arezzo”. A richiedere questo tipo di interventi, perlopiù al viso (blefaroplastica, mini-lifting), sono soprattutto donne di mezza età, “anche se negli ultimi anni – sottolinea l’esperto – sono sempre di più le donne di 30-40 anni che si rivolgono allo specialista.

Lo fanno 15 anni prima, e questo permette loro di evitare in futuro un intervento di chirurgia estetica più ‘pesante’. Sono donne che vogliono mantenere un aspetto giovanile senza che la collega o la vicina della porta accanto veda il loro aspetto stravolto”. Anche se ormai questo tipo di interventi non ha più costi eccessivi, chi li richiede appartiene perlopiù a una fascia sociale medio-alta. “Secondo una ricerca condotta in Toscana – ma che ha coinvolto 20 specialisti di 5 città – le categorie professionali che sembrerebbero fare più ricorso alla medicina estetica sono avvocati, commercianti e giornalisti”, conclude Bacci.