Nel decennale dell’Unione Terre di Castelli si è deciso, in collaborazione con Anci Emilia-Romagna, di attivare un percorso con una serie di attività rivolte ad amministratori e al personale dell’Unione con l’obiettivo di indagare il percorso fatto sin qui e di iniziare una riflessione sugli scenari futuri. Si sono realizzate una serie di interviste ed approfondimenti con sindaci e consiglieri poi un momento di confronto con dirigenti e responsabili di servizio.

Il percorso si avvierà con un convegno venerdì 2 dicembre, a Spilamberto, presso lo Spazio Eventi L. Famigli, dalle 9.30 alle 13.30, aprendo un tavolo di confronto e dibattito sul futuro dei comuni e delle unioni all’interno di un nuovo quadro istituzionale che deve essere definito dal Parlamento e dalla Regione.

Il Convegno dal titolo “Percorsi e orizzonti delle Unioni di Comuni” partirà alle 9.30 con la registrazione dei partecipanti. Alle 10 inizio lavori con interventi di Gianni Melloni, Direttore Anci Emilia- Romagna; Gian Battista Pasini Presidente UNCEM Emilia Romagna e Francesco Lamandini Presidente Unione Terre di Castelli.. A seguire contributi di: Luisa Turci, Presidente Unione Terre d’Argine e Sindaco di Novi (Modena); Massimiliano Maestri, Presidente Unione Bassa Reggiana e Sindaco di Gualtieri (Reggio E.); Augusto Casini Ropa Presidente Unione Valle del Samoggia e Sindaco di Savigno (Bologna); Raffaele Cortesi Presidente Unione Bassa Romagna e Sindaco di Lugo (Ravenna); Catia Zorzi, Presidente Federazione Comuni Camposanpierese e Sindaco di San Giorgio delle Pertiche e David Turrini, Presidente Unioni Comuni caldera e sindaco di Santa Maria a Monte (Pisa).

Hanno garantito la loro presenza Giuliano Barbolini (Senatore); Ivano Miglioli (Onorevole) e Demos Malavasi (Presidente del Consiglio Provincia di Modena).

Conclusioni a cura di Luciano Vecchi Consigliere regione Emilia- Romagna, Vicepresidente Commissione Bilancio Affari Generali ed Istituzionali e Daniele Manca, Presidente Nuovo Circondario Imolese, Sindaco di Imola e Presidente Anci Emilia- Romagna. Alle 13.30 chiusura lavori.

“A distanza di due anni e mezzo dall’inizio del mandato e nel decennale della sua fondazione- commenta il Presidente dell’Unione Francesco Lamandini- possiamo dire che le esperienze delle unioni emiliano romagnole, e la nostra Unione in particolare, si confermano come uno dei momenti di innovazione istituzionale più avanzate in Italia. Oggi è urgente per non disperdere questo patrimonio di esperienze avere un quadro legislativo preciso dei livelli istituzionali, in cui sia chiaro chi fa cosa senza sovrapposizioni e senza duplicazioni. Per tenere i livelli decisionali il più vicino possibili ai cittadini e con tempi di risposte veloci.

Pur con tutti i limiti di una esperienza fortemente innovativa, lanciata in un terreno che nel 2001 era ancora semi-inesplorato, possiamo dire che le ragioni dello stare insieme del 2001 non solo sono le stesse nel 2011, ma anzi, si sono rafforzate nell’ambito di un disegno sia nazionale che regionale che punta sempre di più all’accorpamento delle autonomie locali stesse o delle loro funzioni, nella logica della riduzione dei costi, pur nella totale assenza di un disegno organico di federalismo municipale, demaniale e fiscale.

In questo quadro, regionale, nazionale ed internazionale, la scelta di unione rappresenta certamente un plusvalore a livello gestionale ed economico e di conseguenza sul livello quali-quantitativo delle risposte ai cittadini. Tra gli obiettivi che abbiamo realizzato o che abbiamo avviato mi preme ricordare la riorganizzazione del Corpo Unico di PM, della nuova Area integrata Giovani, Immigrati e Famiglie e del nuovo Ufficio Personale; il nuovo Centro Pasti; i nuovi Nidi inaugurati in questi anni; le convenzioni con le Scuole Parificate; i nuovi Centri Estivi esternalizzati, la sede distaccata del Tecnopolo Modenese; il nuovo dimensionamento delle scuole superiori e dell’obbligo; la riorganizzazione del PoesiaFestival, le conferme del Festival del Teatro dei ragazzi e dello IAT; i progetti sperimentali con famiglie e scuola; il coordinamento delle politiche ambientali; le scelte del nuovo CdA di HERA S.p.A. Tutto questo in un quadro di imposizione comunale e di tariffe tra le più basse della provincia a parità di servizi con gli altri territori”.