(Adnkronos Salute) – Leggere ogni giorno, adattare le letture all’età, andare insieme in biblioteca. Sono alcuni consigli per aiutare i genitori a ‘sfruttare’ la potenzialità della lettura nello sviluppo dei bambini. Indicazioni diffuse a Verona, al Teatro Nuovo, in occasione del decimo anniversario del progetto di responsabilità sociale di GlaxoSmithKline ‘Leggere per Crescere’, esperienza nata sulla scorta di ‘Born to Read’, messo a punto negli Stati Uniti negli anni ’90 dall’Associazione dei Bibliotecari americani per favorire attraverso la lettura ad alta voce lo sviluppo mentale dei piccoli e l’amore per i libri. Un ‘allenamento’ quotidiano quello con le parole lette che può cominciare dalla culla, a partire dai 6 mesi.

La lettura e il racconto sono strumenti semplici ma efficaci non solo per far crescere meglio i piccoli, ma anche per migliorare il rapporto genitori figli. Ecco dunque le regole degli esperti per utilizzarli al meglio:

1) Dedicare quotidianamente tempo a ‘raccontare’ al bambino; 2) Parlare regolarmente con il pediatra e l’educatrice per condividere ed aggiornare i progressi fatti; 3) Seguire le reazioni del bambino: a volte può sembrare insofferente, ma basta modificare il tono del racconto per risvegliarne l’interesse; 4) Non puntare sulla quantità, ma sulla qualità del racconto e del rapporto che s’instaura con il bimbo; 5) Non impegnarsi a cercare linguaggi e toni specifici. L’ideale è parlare come si fa nella vita di ogni giorno; 6) Sfruttare al meglio sguardi, ammiccamenti e cambio di tono per ottenere una comunicazione ‘globale’ con il bambino; E ancora : 7) Non utilizzare la lettura come ‘sonnifero’. Il racconto è utile quando il piccolo può percepirlo al meglio; 8 ) Adattare racconti e letture all’età del bimbo; 9) Insegnargli a recepire il libro come un regalo, alla stregua di un gioco; 10) Favorire le visite alle biblioteche per l’infanzia insieme ai genitori. I rapporto con la lettura nei bambini cambia, ovviamente con l’età. Ma può cominciare già molto presto, a partire dai sei mesi. E in ogni fase di crescita le diverse abilità vengono sollecitate dal libro e dal racconto.

I consigli, quindi, variano a seconda dell’età. A 6, infatti, mesi il bambino prende gli oggetti, li segue con lo sguardo se cadono. Inizia a gorgheggiare e ad emettere i primi suoni. E’ attratto dalle foto e dalle figure del libro che cerca di prendere e di ‘mangiare’ . Ama le routine (es. la lettura della storia prima della nanna), le ninne nanne che accompagnano il suono della parola al movimento del corpo, al contatto fisico, alle sensazioni olfattive e visive, e, talvolta, anche gustative. A 9 mesi il piccolo sta seduto, afferra meglio gli oggetti, li ispeziona e li morde. I libri a questa età e fino a 12 mesi devono essere possibilmente resistenti, atossici, con colori vivaci e oggetti familiari o figure di bambini. A un anno inizia i primi passi. Cerca gli oggetti nascosti, inizia a dire le prime parole. Tiene il libro, aiutato, e gira più pagine alla volta. I libri devono essere robusti e maneggevoli. Le figure preferite riguardano azioni familiari (mangiare, dormire, giocare) e piccoli animali, mentre i testi preferiti sono ad es. le filastrocche. Il contatto fisico con l’adulto è fondamentale. A 15 mesi osserva le espressioni dei genitori per essere approvato nelle sue esplorazioni, ripete e imita le espressioni, non ha la pazienza di stare seduto a lungo. Utili i libri con frasi brevi e facili, che il bambino possa imparare ad anticipare. A 18 mesi cammina più sicuro, indica gli oggetti desiderati con l’indice, ha un vocabolario di diverse parole. In questa fase ama libri che parlano di animali (con versi buffi e rumori), di bambini, delle cose di ogni giorno, con frasi brevi e semplici.

A due ha un vocabolario di alcune decine di parole e inizia a combinare due parole in ogni frase. Trascina i libri in giro per la casa e ‘legge’ alle bambole. Ama le storie che danno l’opportunità di identificarsi con i personaggi, che raccontano prove da superare, che fanno ridere. Quando si passeggia con il bambino gli si possono leggere anche le scritte, i cartelli e i segnali. A 30 mesi ha un vocabolario in rapida espansione, ha intenti comunicativi e comprende molto di più di quanto è capace di esprimere, inizia a rappresentarsi in un’attività che ha fatto o che fare. In questa fase preferisce storie di bambini della propria età che narrano momenti di vita comune (andare a scuola o dal dottore), di amicizia, di fratelli o sorelle, ma anche libri fantastici, avventurosi. I testi devono essere semplici, o si possono semplificare, in modo da poter essere memorizzati, ‘letti’ autonomamente, o in modo che il bambino possa concludere la frase iniziata dall’adulto. Le fiabe tradizionali (e in particolare quelle “del perché” – animali parlanti che spiegano le cose) aiutano anche a proiettare all’esterno le paure e le emozioni che il bambino ha dentro di sè. Al bambino piace scegliere la storia e gli piace anche farsela leggere molte volte.