«È certo un bene che gli studenti acquisiscano la consapevolezza della situazione sociale e politica in cui si trovano a vivere, ma non attraverso questo tipo di occupazioni che non permettono l’effettivo approfondimento dei temi. Sono altri gli strumenti che gli studenti hanno a disposizione». Lo afferma l’assessore provinciale all’Istruzione Elena Malaguti che sta seguendo gli avvenimenti di questi giorni nelle scuole modenesi in stretto contatto con i presidi degli istituti superiori e con l’Ufficio scolastico provinciale.
«I ragazzi – aggiunge l’assessore Malaguti – stanno affrontando problemi su cui tutti siamo tenuti a riflettere, ma per farlo ci sono spazi e modalità maggiormente in grado di creare occasioni di confronto e di dialogo. Queste forme di protesta, invece, rischiano di produrre solo divisioni e scontri. Oltre alla preoccupazione per la sicurezza e i diritti di tutti, studenti e lavoratori della scuola».
Per l’assessore Malaguti, infatti, «queste forme di occupazione generano situazioni che possono sfuggire al controllo creando situazioni di pericolo, in particolare per i ragazzi più giovani: non è possibile che sia impedito l’accesso agli edifici scolastici (le scuole devono rimanere aperte, sono un’espressione tra le più alte della democrazia di un Paese), è necessario salvaguardare le strutture e i materiali didattici, serve attenzione alla tutela delle persone evitando, per esempio, di bloccare uscite di sicurezza o di danneggiare apparati elettrici ed elettronici».
Rivolgendosi ai ragazzi e alle loro famiglie, inoltre, l’assessore Malaguti richiama tutti «a un maggior senso di responsabilità sia verso le persone (non si può obbligare nessuno a partecipare a questo tipo di manifestazioni) sia verso le strutture scolastiche che sono un bene di tutti messo a disposizione degli studenti. Non è giusto, però, che gli oneri dei danneggiamenti ricadano su tutta la collettività: è necessario individuare con precisione i responsabili affinché si facciano carico dei costi dei risarcimenti».