Il cartellone decembrino della Gioventù Musicale di Modena presenta tre appuntamenti con Ramin Bahrami, giovane artista iraniano noto a livello mondiale per le sue interpretazioni bachiane. La serie d’incontri prenderà il via domenica 18 dicembre, dalle 17.30 alle 19.30, per la rassegna Gioventù Musicale Incontri, presso l’Istituto Musicale di Modena “Vecchi Tonelli” (via Carlo Goldoni 8), dove l’artista sarà intervistato da Ivan Bacchi, direttore dell’Istituto Musicale, e da Stefano Marchetti, giornalista del Resto del Carlino. Terreno di confronto saranno la sua interpretazione della musica di Bach e l’intreccio dell’arte con la vita, straordinaria e drammatica, di un giovane esule dal proprio Paese. A questo primo evento, seguirà la cena–incontro con l’artista A cena con Bahrami, durante la quale il pubblico interessato potrà conoscere più da vicino l’artista (prenotazioni presso GMI Modena, 059 9781690). Lunedì 19 dicembre il Teatro Comunale Luciano Pavarotti ospiterà, alle ore 21, il concerto di Ramin Bahrami il quale proporrà una sfida in nome del comune amore – di Scarlatti, Bach, e Bahrami – per l’Italia e la musica “in stile italiano”. Di Scarlatti saranno proposte alcune delle sue 555 Sonate: K32, K289, K282, K319, K278, K159; di Bach, autore prediletto da Bahrami, la Suite francese n. 5 in Sol maggiore BWV 816, la Suite inglese n. 2 in La minore BWV 807, l’Aria variata alla maniera italiana in la minore per clavicembalo BWV 989 e il Concerto secondo il gusto italiano in fa maggiore BWV 971.
Ramin Bahrami, alla quarta presenza assoluta nelle stagioni della Gmi, è ormai un amico dell’associazione modenese; le sue partecipazioni sono iniziate quando ancora non aveva portato le sue esecuzioni bachiane nelle classifiche dei dischi più venduti. Oggi è considerato uno tra i più interessanti interpreti bachiani a livello internazionale. Gli incontri modenesi di domenica 18 saranno un’occasione unica non soltanto per approfondire l’esperienza formativa e musicale maturata dal giorno del suo primo concerto per la GMI di Modena, il 12 febbraio 2005, ma anche conoscere le personali difficoltà a vivere come esule iraniano, una condizione contraria al messaggio universale della musica.
Il concerto in cartellone lunedì 19 dicembre, al Teatro Comunale Luciano Pavarotti (biglietti dai 12 ai 22 euro), vedrà quindi Ramin Bahrami allontanarsi, in parte, dal suo referente unico di questi anni, J. S. Bach, per tornarvi attraverso lo stratagemma di una “sfida” tra autori tanto diversi, quanto prossimi per la comune fascinazione per la melodia di stampo italiano, quali Scarlatti e lo stesso Bach. Nelle 555 Sonate di Domenico Scarlatti si alternano ed evolvono le tecniche tradizionali del basso continuo, i richiami alla vocalità melodica italiana (l’Aria K32 in programma ne è un esempio evidentissimo), l’anticipazione di aspetti della forma sonata classico-romantica – secondo Ralph Kirkpatrick, primo a incidere l’integrale delle Sonate scarlattiane. Le sue Sonate stupiscono sempre per virtuosismo e imprevedibilità. L’Aria variata alla maniera italiana in la minore per clavicembalo BWV 989 (10 var.) e il Concerto secondo il gusto italiano in fa maggiore BWV 971 di Johann Sebastian Bach (1685-1750) presentano essi stessi le più alte invenzioni melodiche bachiane che, insieme alla linea di basso, fanno distinguere il compositore di Eisenach rispetto a tutti i suoi predecessori. A fianco ad essi Bahrami eseguirà capolavori della letteratura per tastiera, anche a livello didattico, quali la Suite francese n. 5 in Sol maggiore BWV 816 (incisa da Bahrami per l’etichetta DECCA nel 2010), e la Suite inglese n. 2 in La minore BWV 807.
I biglietti per il concerto, che si svolge – come avviene per l’intera stagione della GMI – grazie al sostegno dalla Fondazione Cassa di Risparmio di Modena, saranno in vendita 90’ prima del concerto al Teatro Comunale e presso la sede della GMI, aperta dal martedì al venerdì, dalle 17.00 alle 19.30 e il sabato dalle 10 alle 12.30 (Tel 059 9781690 – e-mail info@gmimo.it. Solo il giorno del concerto è attivo il cellulare 331 3345868). Il prezzo dei biglietti varia dai 12 ai 22 euro, con sconto del 10% per gli abbonati al Teatro Comunale. Gli spettatori che desiderano partecipare alla Cena con Bahrami possono prenotarsi entro sabato 17, negli orari d’apertura dell’ufficio.
BIOGRAFIA. Nato a Teheran, Ramin Bahrami è considerato uno tra i più interessanti interpreti bachiani a livello internazionale. Studia pianoforte in Italia e si diploma con Piero Rattalino al Conservatorio Giuseppe Verdi di Milano. Approfondisce gli studi all’Accademia Pianistica Incontri col Maestro di Imola e con Wolfgang Bloser alla Hochschule für Musik di Stoccarda. Si perfeziona con Alexis Weissenberg, Charles Rosen, András Schiff, Robert Levin e in particolare con Rosalyn Tureck. Il primo debutto importante avviene nel 1998 al Teatro Bellini di Catania. Bahrami si è poi esibito in importanti festival pianistici (La Roque d’Anthéron, Festival di Uzés, Piano aux Jacobins di Toulose, Beijing Piano Festival in Cina) e in prestigiose sale italiane: all’Accademia di Santa Cecilia a Roma per la rassegna Solo Piano accanto a Pollini, Sokolov, Barenboim, Thibaudet e Kissin e, nel 2008, è stato invitato a partecipare alla Maratona Bach accanto al violoncellista Mario Brunello. Nel febbraio 2010 ha debuttato con successo a Parigi con le Variazioni Goldberg, e in marzo ha tenuto un applaudito tour con i Festival Strings Lucerne. Nel 2008 è al Wigmore Hall di Londra e nel 2009 presenta l’Arte della Fuga al Festival Pianistico Internazionale Arturo Benedetti Michelangeli di Brescia e Bergamo. È del maggio 2010 il grande successo con Riccardo Chailly alla Gewandhaus di Lipsia, che completa l’integrale dei Concerti bachiani. Bahrami incide in esclusiva per Decca-Universal e la sua discografia comprende le Variazioni Goldberg (2004), le 7 Partite (2005), l’Arte della Fuga (2007), la raccolta Ramin Bahrami plays Bach (2009), comprendente anche una selezione di esecuzioni dal vivo, le Suite Francesi (2010). Il disco con i cinque concerti per tastiera di Bach, registrato a Lipsia con Riccardo Chailly alla guida della Gewandhausorchester, uscito nel giugno 2011, ha meritato le 5 stelle del mensile Amadeus.



