Il congresso provinciale del Pdl reggiano, che si è svolto ieri, ha ottenuto un grandissimo successo, sia per la qualità degli interventi che per la grande partecipazione degli iscritti, che hanno scelto direttamente, attraverso il voto, il nuovo coordinatore provinciale Roberta Rigon e la squadra collegata.

Il nostro primo congresso provinciale dopo la costituzione del Pdl si è aperto all’insegna dell’indirizzo dato dal segretario nazionale On. Angelino Alfano. Tale indirizzo prevede la scelta, attraverso indicazione popolare, dei candidati del Pdl alle prossime competizioni elettorali: dalla scelta dei Sindaci, a quella dei parlamentari, fino a quella del candidato Premier.

Il congresso reggiano del Pdl ha rappresentato l’inizio di una nuova identità per il partito: non più a forte impronta elettoralistica e carismatica, guidato da notabili non eletti dalla base degli iscritti, ma un partito organizzato in modo permanente sul territorio, diretto da dirigenti rappresentativi e democraticamente eletti; un partito radicato socialmente ed in grado di esprimere una propria strategia su tutte le questioni economiche, sociali e politiche presenti sul territorio locale; un partito in grado di interagire con i propri rappresentanti eletti negli Enti locali, fornendo loro un contributo specifico di analisi e di elaborazione sui vari temi sociali ed economici; un partito socialmente radicato e fortemente legato ai cittadini ed ai loro problemi.

Nel partito esistono nuove leve, giovani che possono e devono essere valorizzati ma esiste anche la necessità di costruire organismi nuovi e strumenti di contatto diretto con la base, il marketing politico, la formazione dei quadri dirigenti e i rapporti con la stampa.

Occorre altresì costruire un collegamento permanente far il partito ed i suoi rappresentanti nelle istituzioni: dai Comuni alla Provincia, alla Regione e allo Stato.

Il collegamento che deve sussistere fra il Partito, inteso come organo di direzione provinciale e i coordinatori che operano nei comuni sarà interattivo e sinergico. Ma deve essere il partito il punto di riferimento dell’azione politica, non altri soggetti.

Per quanto riguarda i rappresentanti del nostro partito nelle istituzioni ritengo sia opportuno precisare che: non può esistere un “sole”, rappresentato dalla Sala Tricolore, intorno al quale dovrebbero ruotare i satelliti, rappresentati dai Consiglieri che operano nei Comuni della provincia.

Per quanto riguarda il cumulo delle cariche, interne ed esterne al partito, qualcuno ha parlato di eccessiva concentrazione: per quanto riguarda vorrei ricordare che il sottoscritto, eletto anche Consigliere comunale a Reggio Emilia, non ha esitato a dimettersi per cedere il suo posto al primo dei non eletti del Pdl, Cristian Immovilli, ottimo consigliere comunale che oggi fa parte della lista di Cataliotti e Barbieri.

Il congresso ha ribadito che non esistono voti forti e voti deboli, iscritti reali e iscritti pro-congresso. Tutti i voti sono uguali e tutti gli iscritti sono uguali, per importanza e per influenza nelle decisioni.

Dopo questo congresso dunque, cambieranno i criteri di selezione non solo dei dirigenti del partito, ma anche dei candidati Pdl nelle istituzioni: dai Comuni al Parlamento. Dovranno essere scelti attraverso indicazione popolare, ossia una consultazione diretta degli iscritti al partito.

(Fabio Filippi)