(Adnkronos/Labitalia) – “Non avrei obiezioni che il pacchetto di oggi venisse chiamato ‘Cresci Italia’”. Lo ha detto il premier, Mario Monti, nella conferenza stampa di fine anno, a proposito delle misure del governo per la crescita. “Nei prossimi mesi vogliamo favorire la crescita e il recupero di credibilità. Ma oggi non ho nessuna specifica misura da annunciare, ci stiamo lavorando”, ha rimarcato. Quanto ai tempi, ha annunciato, saranno “tempi piuttosto veloci”: “Non ci è dato di lavorare con calma, sappiamo che l’Europa ci attende con ulteriori provvedimenti adottati e altri calendarizzati all’eurogruppo del 23 gennaio, poi al Consiglio europeo del 30 gennaio”, ha detto il presidente del Consiglio. “La politica di crescita che proporremo al Paese nelle prossime settimane non fa molto uso di denaro pubblico, ma fa molto uso di equità come leva”, ha sottolineato, aggiungendo: “Sentiamo l’esigenza del consolidamento anche nella fase che si apre”. “Siamo convinti che l’operazione volta a liberare energie, attraverso liberalizzazioni e concorrenza, a stimolare il capitale umano attraverso università e ricerca – ha proseguito – e la riforma del mercato del lavoro hanno finalità di crescita ma anche finalità di forte equità”.
“Nessuno pensi né che occorre un’altra manovra, nel senso classico della restrizione – ha avvertito Monti -, né che, siccome è stata fatta una manovra, e robusta, adesso la fase della crescita significhi larghezza finanziaria. La fase della crescita è in sintonia con l’esigenza di continuare il consolidamento dei conti pubblici”, ha avvertito ribadendo: “Con il decreto ‘Salva Italia’ abbiamo messo in sicurezza i conti pubblici”. Il consolidamento dei conti pubblici, ha sottolineato, “era un’assoluta priorità”. “Non c’è mai stata ai miei occhi una fase 1 separata da una fase 2 – ha chiarito – perché il decreto legge del 6 dicembre convertito ora in legge ha recato come obiettivi quelli di crescita equità e consolidamento dei conti pubblici”.
Quelli indicati, ha specificato, costituiscono “lo stesso terzetto di obiettivi” dei provvedimenti dell’esecutivo mirati alla crescita. “Stiamo dando attuazione a impegni che l’Italia aveva già preso e che non vogliamo né pensiamo di discutere nel merito”, ha ricordato Monti facendo riferimento agli impegni con l’Europa sottoscritti in estate, come il pareggio di bilancio nel 2013 o il vincolo di ridurre di 5 punti all’anno le eccedenze nel rapporto debito/Pil. “Sarebbe stato rovinoso per l’Italia non passare a una fase di rigorosa e tempestiva attuazione di quegli impegni, era un atto dovuto. Ma l’atto voluto del mio governo comincia oggi”, ha sottolineato il presidente del Consiglio. La manovra ‘Salva Italia’ potrà avere “effetti recessivi”, ha ammesso, ma “non fare la manovra avrebbe comportato rischi di una esplosione recessiva o recessione esplosiva”. E ha sottolineato: “Sono sicuro che il Paese ci capisce e che non ci saranno grosse tensioni sociali”. “Eravamo arrivati sull’orlo del burrone, senza parapetto e con delle forze che ci spingevano alle spalle”, ha avvertito Monti. Ad attendere il Paese, in fondo al burrone, ha detto, “c’erano tanti avvoltoi, ma non siamo caduti, non ci mangiano”. “Abbiamo puntato con forza i piedi, per non cadere. Credo che ci siamo riusciti”, ha osservato. Adesso, ha continuato, occorre “fare uno sforzo per essere in forma e allontanarci da quell’orlo: abbiamo degli straordinari punti di forza”. “Siamo tutti impegnati nel modificare i pregiudizi sbagliati che l’Europa e il mondo hanno sull’Italia, dobbiamo convincerli che lo sono”, ha osservato spiegando che “non c’è tempo” per dar corso a tutte le smentite che sarebbero necessarie, pur rispettando “le critiche di chi ci osserva dal Parlamento o altrove”. “Non mi risulta che esistano candidature al Quirinale e non penso minimamente ad una mia candidatura al Quirinale”, ha poi assicurato il premier. Sulla possibilità di una candidatura alle elezioni di alcuni componenti dell’esecutivo, Monti ha sottolineato: “Penso nella mente dei ministri non ci sia posto per lavorare su altro rispetto al nostro core business”. Infine, un augurio: “Il mio augurio al Parlamento e a tutti gli esponenti che sono nei partiti che sostengono il governo e a quelli che sono critici è di lavorare bene nel prossimo anno e di trovare vie d’uscite positive per il Paese per quanto riguarda certe riforme istituzionali che sarebbero complementari al lavoro più modesto che cerchiamo di fare noi”.